Armi chimiche in Siria? Commissione Onu: «Finora le prove dicono che le hanno usate i ribelli»

Di Redazione
07 Maggio 2013
Un membro della Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite sui crimini di guerra punta il dito contro i ribelli. Ma l'indagine non è ancora conclusa

Le armi chimiche in Siria potrebbero essere state utilizzate dai ribelli. La Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite sui crimini di guerra si è affrettata ad ammorbidire le dichiarazioni fatte dal commissario Carla Del Ponte, che in un’intervista rilasciata alla Radio svizzera italiana, ha dichiarato: «Abbiamo potuto raccogliere alcune testimonianze sull’utilizzo di armi chimiche, e in particolare di gas nervino, ma non da parte delle autorità governative, bensì da parte degli oppositori, dei resistenti».

INCHIESTA. Lo scorso 30 aprile il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva affermato che «le armi chimiche in Siria sono state usate, ma non sappiamo ancora quando, da chi e dove». I principali sospetti cadono sul regime di Bashar al-Assad ma mancano le prove. La Commissione di inchiesta dell’Onu ha sottolineato che non bisogna parlare di accuse ai ribelli o Assad fino a quando l’inchiesta non raggiungerà risultati definitivi. Il rapporto ufficiale sarà consegnato il prossimo 3 giugno.

«TUTTI CATTIVI». Carla Del Ponte aveva anche dichiarato che «per il momento noi abbiamo solo elementi sull’uso di armi chimiche da parte dagli oppositori. Poi, quando la commissione speciale potrà condurre l’inchiesta, si potrà stabilire se anche il governo ha fatto utilizzo di queste stesse armi». Poi ha sottolineato: «Non ci sono buoni e cattivi. Per me sono tutti cattivi perché tutti, sia una parte sia l’altra, commettono crimini».

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