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The Art Freaks, stranezze d’autore
L’opera composita e pulsante dello svizzero Olaf Breuning (1970) invade il Palais de Tokyo di Parigi. 15 pannelli sospesi scandiscono la retrospettiva intitolata “The Art Freaks” – liberamente tradotto “l’arte che ci fa andare fuori di testa” – in cui a ogni fotografia corrisponde una persona dal corpo interamente dipinto nella maniera di un artista emblematico del passato, come Francis Bacon, Louise Bourgeois, Damien Hirst, On Kawara, Yves Klein, Jackson Pollock, Vincent Van Gogh e Andy Warhol. Breuning riprende una pratica, quella del body painting, spesso al limite del cattivo gusto, e la reinventa donandole un plusvalore artistico, mischiando le sue origini e definendo un’estetica unica che mette insieme humour e bizzarro.
Forti di eccessivo maquillage, di parrucche e di travestimenti, le immagini aspirano a una sorta di paradossale perfezione del falso, del posticcio. Combinando l’arte del passato con il processo del body painting, l’artista rende omaggio ai suoi predecessori, facendosene, al contempo e in maniera del tutto gradevole beffa. Ecco dove sta l’originalità di questo paradossale, folle, ironico e divertente artista. Fino al 31 dicembre 2011.
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