Articolo 18, Pd spaccato tra Monti e Camusso – RS

Di Redazione
20 Dicembre 2011
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero vuole riformare il mercato del lavoro, la Cgil la accusa e mette il veto, il Pd non sa con chi stare. Per il senatore Pietro Ichino bisogna «rimuovere le barricate», per Stefano Fassina «il mercato del lavoro non è tra le emergenze»

“Sulla prima pagina del suo sito il professor Pietro Ichino la riassume così: «Di fronte al governo che ha deciso di procedere si rimuovano le barricate». Dopo anni di studio per riformare il mercato del lavoro il senatore è ottimista, ma il Pd è spaccato in due emisferi contrapposti e una mediazione sembra impossibile. La linea del governo o quella della Cgil? Fornero o Camusso? La sfida si gioca sulla carne viva del Pd, tra i partiti di maggioranza quello storicamente più sensibile alle ragioni dei lavoratori” (Corriere, p. 5).

Bersani ha già detto in privato al ministro del Lavoro Elsa Fornero che deve ancora “digerire” le pensioni: non è ancora tempo di parlare di articolo 18, licenziamenti e rivoluzione del mercato del lavoro. “Il problema è che una parte per nulla minoritaria del partito spinge per rompere il tabù. (…) Come il ministro Fornero la pensano Veltroni, Letta, Gentiloni, Morando, Verini, Follini, Renzi… Ma l’ala sinistra del partito e buona parte dei cattolici sono pronti a dar battaglia sulle orme della Camusso, per la quale l’articolo 18 è una «norma di civiltà» e il contratto unico «un nuovo apartheid». Il responsabile economico [del Pd] Stefano Fassina è categorico, la norma che limita i licenziamenti «non si tocca» e la priorità è riformare gli ammortizzatori sociali: «Il mercato del lavoro non rientra nelle emergenze. Perché intervenire ora su un punto sensibile, delicato e divisivo?»” (Corriere, p. 5).

“Prima di tutto per «superare il dualismo tragico tra chi ha tutte le tutele e chi non ne ha nessuna» sprona a far presto, il senatore Enrico Morando, che sostiene con forza il modello Ichino. Ma il bersaniano Matteo Orfini chiede al segretario di «porre il veto» e si prepara a dare battaglia: «Se un pezzo di Pd vuole mettere in discussione le scelte fondative di un partito nato a difesa dei più deboli, il 20 gennaio presenti un ordine del giorno all’Assemblea nazionale e vediamo chi ha la maggioranza». (…) Lo stesso senatore [Ichino], teorico della flessibilità coniugata alla sicurezza del posto, sa che «il Pd è una polveriera» e sta bene attento a non provocare altre scintille. «La mediazione c’è – suggerisce – Damiano e Cofferati hanno aperto a Tito Boeri, che prevede l’applicazione dell’articolo 18 dal terzo anno di contratto a tempo indeterminato»” (Corriere, p. 5).

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