
Artisti italiani alla conquista del mondo

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – A Milano le banche fanno cultura. Dal 2011, ad esempio, è aperta al pubblico la collezione d’arte dell’Ottocento e del Novecento del patrimonio di Intesa Sanpaolo (costituito da oltre settemila opere). La sede museale milanese si chiama Gallerie d’Italia, si affaccia su piazza della Scala e occupa gli storici palazzi Anguissola Antona Traversi, Brentani e quello della Banca commerciale italiana. Quasi 400 capolavori – provenienti in parte da Fondazione Cariplo – illustrano le tappe salienti della storia dell’arte, dai bassorilievi neoclassici del Canova alle tele futuriste di Boccioni. Accanto a sculture e dipinti della collezione permanente, Intesa propone anche esposizioni temporanee a tema, con opere di grandissima qualità come quelle che in questi giorni si possono ammirare nella mostra New York New York. Arte italiana: la riscoperta dell’America, aperta fino al 17 settembre in sinergia con il Comune di Milano e il Museo del Novecento, che ospita la sezione più corposa. La mostra presenta, infatti, le storie degli artisti italiani che hanno viaggiato, lavorato, esposto negli Stati Uniti e in particolare a New York, dagli anni Venti agli anni Sessanta del secolo scorso, alla ricerca di uno spirito più libero rispetto a quello della vecchia Europa. Da Fortunato Depero, giunto a Manhattan nell’autunno del 1928, al fotografo Ugo Mulas che vi soggiornò nel 1967-1968 immortalando gli artisti americani di punta, la mostra documenta un periodo cruciale dell’arte moderna, in cui il mondo divenne al tempo stesso più grande e più vicino.
Un patrimonio per tutti
Non solo. Con Michele Coppola, responsabile attività culturali, Intesa Sanpaolo da tempo mette in atto un piano triennale di interventi culturali sia attraverso i tre poli museali delle Gallerie d’Italia di Milano (Piazza Scala), Napoli (Palazzo Zevallos) e Vicenza (Palazzo Leoni Montanari), sia con il programma “Restituzioni”, che provvede ogni anno al recupero di alcuni beni artistici e architettonici del paese. Quest’anno, inoltre, sono stati messi a segno due eventi di rilievo internazionale. Anzitutto l’arrivo nella sede delle Gallerie d’Italia di Napoli di un capolavoro giovanile del Caravaggio, I musici, proveniente dal Met di New York; il prestito è stato possibile perché in cambio il Met potrà esporre fino al 30 giugno la celebre Sant’Orsola, ultimo dipinto noto del Caravaggio, abitualmente nella sede di Palazzo Zevallos e di cui la banca è proprietaria. «È un bene privato, ma è anche patrimonio dell’umanità», ha commentato Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Cda di Intesa, il 6 maggio scorso, mentre accompagnava il dipinto negli Stati Uniti.
Il secondo evento dell’anno, che vede l’istituto di credito protagonista di sinergie con le più qualificate istituzioni culturali nel mondo, è la rassegna “L’ospite illustre”, in collaborazione con l’Hermitage Museum di San Pietroburgo. Qui, fino al 16 luglio, sarà esposto Il giudizio finale del veneziano Giambattista Tiepolo, della collezione di Palazzo Leoni Montanari di Vicenza. È dipinto a olio su tela, alto quasi due metri, modello preparatorio per la decorazione del soffitto di una chiesa che forse andò distrutta. Specialista nella decorazione barocca, il Tiepolo diventa oggi l’ambasciatore ideale per la promozione dei rapporti economici e culturali tra Italia e Russia curati dall’organizzazione no profit “Conoscere Eurasia”, guidata da Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia.
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