
La preghiera del mattino (2011-2017)
Assolti gli «esponenti di Comunione e Liberazione» di Buccinasco
Il nome Antonio Trimboli non vi dirà molto. Ma forse qualcuno di voi ricorderà cosa accadde a Buccinasco il 22 marzo 2011, quando, con tanto di elicotteri e mitra spianati, furono arrestati dalla guardia di finanza il sindaco, Loris Cereda, l’assessore ai lavori pubblici, Marco Cattaneo, un consigliere comunale, Antonio Trimboli. L’accusa? Aver intascato tangenti su alcuni appalti per lavori pubblici in un “giro” che coinvolgeva anche l’ex segretario comunale Giovanni Sagaria e l’architetto Giovanni Carminati. Le accuse andavano dalla corruzione al falso in atto pubblico. In seguito a quegli arresti (per Cereda, Cattaneo e Trimboli ci fu la prigione) cadde la giunta di centrodestra e Buccinasco fu commissariata.
Già allora ci permettemmo qualche osservazione rispetto alle modalità spettacolari con cui era stata condotta l’operazione. Soprattutto ci parvero sorprendenti alcune parole contenute nell’ordinanza del gip che qualificava Cattaneo e Trimboli non come politici del Pdl, ma come «esponenti di Comunione e Liberazione». Una manna per i giornali, che calcarono la mano proprio su questo aspetto, come a voler far intendere che la loro appartenenza al movimento fondato da don Giussani fosse un elemento “politico” e “delinquenziale” da tenere in considerazione rispetto al presunto reato.
IL FATTO NON SUSSISTE. Quasi quattro anni dopo quei fatti, confinati in qualche articoletto sulle edizioni milanesi dei quotidiani, troviamo alcune notizie riguardanti i protagonisti di quella vicenda. I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna per corruzione per Cereda, assolvendolo però dalle accuse di turbativa d’asta e falso in atto pubblico perché il fatto non sussiste. All’ex primo cittadino è stata ridotta la pena da quattro anni e tre mesi a tre anni e sei mesi di reclusione e la provvisionale di risarcimento da versare al Comune da 45 mila euro a 20 mila euro. Se Cattaneo patteggiò, così non fecero Trimboli, Sagaria e Carminati (anche lui di Cl) che proprio lunedì sono stati tutti assolti perché «il fatto non sussiste».
Il “ciellino” Trimboli ha detto ai giornali locali che «i capi d’accusa nei miei confronti, fin dall’inizio del procedimento, non avevano avuto grosso sostegno dalle prove, tanto che in primo grado alla fine ero stato condannato per falso ideologico e non più per falso in atto pubblico. Nonostante la piena assoluzione e la dimostrazione della mia innocenza in secondo grado, quel 22 marzo io ero stato uno degli arrestati: non fu minimamente piacevole».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!