avanti popolo (minuto) alla riscossa, il cavaliere trionferà

Il confronto tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi avverrà. Il Cav. rappresenta il popolo minuto: ciò che non è strutturato in potere sociale nel nostro paese. Non è sostenuto da alcuna struttura organizzata, si esprime solo nella platea del pubblico televisivo. Certamente, ha giovato la sua ricchezza, ma essa è un fattore legato alla sua persona. Berlusconi viene dal popolo minuto ed ha avuto successo partendo dal nulla.
La sinistra e la stampa antiberlusconiana, cioè quasi tutta, sostiene che il Cavaliere ha ingannato gli italiani, ponendosi come emblema della possibilità, per tutti, di diventare ricchi. è una grave sottovalutazione del popolo minuto, che sa bene come l’eccezione non rappresenti la regola. Non è un caso che Berlusconi sia stato paragonato a Masaniello, un bizzarro avversario dello status quo, e che questo sia visto come la dimensione profonda del suo carattere eversivo.
è questo suo legame con il popolo minuto, né classe né ceto, che fa apparire il Premier come un fattore delegittimante dei poteri di fatto e di diritto. In questo modo, in un paese dove solo la sinistra ha un linguaggio politico considerato legittimo, Berlusconi ha fatto emergere il centro-destra, ossia tutto ciò che era sembrato nella Repubblica antifascista l’essenza stessa della legittimità. Berlusconi ha rappresentato il popolo minuto senza cadere nel linguaggio di destra che in Italia era stato fascista e che aveva anch’esso rappresentato il popolo minuto, ma in chiave antidemocratica. Per questo, usando la categoria di populismo, il linguaggio della sinistra tratta Berlusconi come la versione moderata del fascismo, come qualcosa di non democratico, un potere arbitrario e tirannico. Ma Berlusconi, diversamente da Mussolini, non ha usato il popolo minuto come strumento di potere per una ideologia rivoluzionaria, lo ha rappresentato in modo democratico. Non a caso la parola chiave con cui egli si è presentato all’opinione pubblica è il famoso “mi consenta”, l’approccio meno imperioso nel rapporto con gli altri che sia dato immaginare: chiedere il consenso per parlare.
Con Prodi vi è tutto ciò che socialmente e politicamente organizzato in Italia, dal Corriere della Sera di Paolo Mieli, alla Confindustria, ai no global. È un evento storico questo; come se uno Stato venisse rifondato a partire dall’eliminazione di una persona. Berlusconi come vittima di un nuovo patto sociale, gestito da quel popolo grasso che è formato dai grandi gruppi industriali e finanziari.
bagetbozzo@ragionpolitica.it

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