Avarizia

Domenica scorsa a Messa al momento delle offerte ho fatto dei ragionamenti di cui vorrei rendervi partecipi per avere esperienze di ritorno. Nella mia vita ho diverse forme di partecipazione ai bisogni dei fratelli più disagiati. Ho coltivato il senso di partecipazione al bisogno altrui devolvendo a opere che ritengo meritorie una parte dei miei guadagni per riconoscere e ricordare che tutto è dato, sempre con l’angoscia di Anania. Ora mi chiedevo domenica: cosa devo dare in chiesa? Mio padre metteva sempre 5 lire e nei periodi di vacche grasse 10 lire. Mi sono quindi abituato a mettere le monetine da 50 lire o 100 lire, ora mi gestisco gli euro o euri che ho in tasca (ho capito perché la Chiesa non si è mai opposta all’introduzione della nuova moneta, vale 10 o 20 volte tanto), usando i pezzi di carta per le grandi raccolte con motivi particolari che col tempo sono diventate un’occasione di quasi tutte le domeniche sempre con tanti motivi ma poche motivazioni. Allora cosa do? L’addetto si avvicinava ed ecco la riflessione: do per quanto mi è piaciuta la predica. Dio viene per tutti, premiamo chi non lo ostacola alla mia comprensione. Le grandi battaglie del laicato! Stupido, stai attento, siamo già all’elevazione!

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