Avarizia

Il mammismo imperante ha condotto alla protezione futura le gentili figliole della famiglia. Mentre io dispongo gride manzoniane di scarso successo («tutti o si sposano o escono di casa un anno dopo l’università»), la mamma ha convogliato i risparmi sottratti al vampiro Visco nell’acquisto di due appartamentini per le più grandi, che speriamo si sposino presto. Ora, ritardando il sospirato passo per tanti e noti motivi social-sociologici, le due ragazze vorrebbero andare a vivere nelle rispettive proprietà con ancora scarsi redditi a disposizione. Quando si trattò di comprare la seconda macchina familiare, tra le ovvie posizioni discordanti circa la scelta del modello optai con decisione salomonica per il rispetto di un unico principio: in quanti l’avrebbero usata? In tre. Comprai la C3 della Citroën, escludendo per motivi economici l’Audi A3 e la X3 della Bmw. Adesso, nel momento della divisione, mi è stato chiesto cosa ne sarà della vettura, e ho risposto che l’auto rimarrà in famiglia e che prima o poi la venderò per passare alla C1, visto che resta solo una figlia in casa. Constatato il triste evento, le fanciulle ora vorrebbero prolungare la loro permanenza nella spaziosa casa familiare.
Due osservazioni esistenziali. 1) Per fare una famiglia non servono i Dico, basta una macchina. 2) Quasi quasi compro una Cinquecento e mi metto a far figli.

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