
Avarizia
«Professori dell’università dell’Oregon hanno osservato le aree del cervello che si attivano mentre si compiono buone azioni. E hanno notato che sono le stesse che si attivano quando si è costretti a pagare le tasse. Ogni volontario che partecipava all’esperimento ha ricevuto 100 dollari: poteva poi decidere se e quanti soldi devolvere i beneficenza. Con la risonanza magnetica si sono osservati i cervelli di chi faceva donazioni: si attivavano le aree del piacere, che rispondono quando si mangia un dolce, per esempio. Il volontario poi veniva obbligato a versare una tassa, che sarebbe andata a finire a un ente benefico. Anche in questo caso il cervello si illuminava nelle aree del piacere, anche se un po’ di meno». Lo ha scritto Mario Calabresi su Repubblica.
Finalmente anche la scienza senza più riserve si è schierata con la battaglia del “Più dai, meno paghi”. La partecipazione al bisogno altrui è piacevole, fa stare meglio. Capito cari Prodi, Visco e Padoa-Schioppa perché Tempi tiene alta la guardia sull’impasse del 5 per 1000? Perché ci piace godere della vita.
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