Tra l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, la stretta sulle intercettazioni telefoniche, le limitazioni all’appello del pubblico ministero, la ridefinizione del reato di traffico di influenze e la custodia cautelare, il ministro Carlo Nordio è già sotto “condanna preventiva” (simbolica, per carità) da parte di buona parte del mondo politico e di quello giudiziario. E siamo solo alla prima tranche della sua riforma che comprenderà la separazione delle carriere di giudici e pm e qui il discorso di farebbe lungo e anche tedioso per i non addetti ai lavori.
“Visto da sinistra” è un paradosso che ci volesse un governo di destra per inserire elementi sostanziali di garantismo nel nostro sistema! Certo, non si può esagerare e chiedere anche l’abolizione del 41 bis e l’abrogazione del carcere ostativo, ma un piccolo quanto simbolico elemento procedurale si potrebbe davvero azzardare. Il filosofo tedesco-coreano Byung-chul Han in La scomparsa...
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