Il parco naturale della Lessinia, nel Veneto, è una bella riserva naturale, ricca dal punto di vista della flora e della fauna. È posizionato poco lontano dal Trentino, ma sotto la giurisdizione di Verona. In questa zona verde c’è un branco di lupi, che nell’ultimo periodo ha cominciato a fare razzia di molti capi di bestiame delle aziende agricole limitrofe al parco. Sollecitato dagli allevatori, il sindaco di Verona Flavio Tosi il 25 settembre ha firmato un’ordinanza in cui «in situazioni di pericolo» consente ai cittadini di «difendere la propria e altrui incolumità ed i beni propri e altrui, anche mediante un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo». Proprio la notte successiva all’entrata in vigore del provvedimento, valido per 90 giorni, uno dei lupi della Lessinia ha sbranato una mucca, il 28esimo animale dall’inizio dei problemi.
Il provvedimento di Tosi è stato assai criticato dalla Guardia Forestale, che ha accusato il sindaco leghista di incitare a sparare liberamente a una specie protetta. Il sindaco ha risposto di non aver autorizzato «la caccia ai lupi. Il Comune di Verona ha riconosciuto ai cittadini la libertà di diferndersi in caso di situazioni di pericolo, che speriamo non si debbano verificare. Chi detiene legittimamente un’arma sa come o dove poterla usare; questo vale per tutte le situazioni non solo in caso di difesa da animali selvatici».
STERMINATE QUEI LIBRI. Il rimando è di nuovo a Peppa Pig, che travia le menti giovani: «Dopo l’orrore di Peppa Pig che mostra i maialini felici, quando invece sono sterminati nei mattatoi è ora di pensare alla distruzione di un altro falso mito alimentato da orribili fiabe, quello del lupo cattivo che viene tramandato da generazioni nei bambini con l’orribile fiaba di Cappuccetto Rosso dove il lupo viene presentato non solo come un animale cattivo, ma anche cinico e mangiatore di uomini». Pazienza per la povera nonna, ingoiata in un sol boccone, che se ne resti nella pancia del lupo, piuttosto che salvata dal cacciatore armato di fucile: «Noi vogliamo che i luoghi comuni che portano alla distruzione delle razze animali vengano superate, impariamo a raccontare ai nostri figli fiabe positive, e non fiabe dove gli animali sono sempre dei cattivi ed orribili soggetti. Noi chiediamo a tutti i genitori di non leggere più ai propri figli la fiaba di Cappuccetto Rosso, alle biblioteche di ritirarla dagli scaffali ed alle case editrici di smettere di pubblicare quell’orribile inno all’odio contro gli animali e a favore dei cacciatori assassini di animali».