L'Europa debole e divisa sulla guerra a Gaza, gli errori in politica estera degli Stati Uniti negli ultimi anni, l'opposizione caciarona alla Meloni e gli slogan demagogici di Landini sulla manovra. Rassegna ragionata dal web
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante la conferenza stampa di ieri a Tel Aviv con il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu (foto Ans)
Su Dagospia si scrive: «Solo la follia omicida di Hamas e la sete di vendetta di Netanyahu, con tutti gli sconquassi che si portano dietro, possono permettere a Giorgia Meloni di addebitare le criticità, i tagli, le promesse non mantenute a una situazione geopolitica che sta diventando sempre più preoccupante».
Sono diverse le anime in guerra a oltranza con Giorgia Meloni: c’è quella sicuramente legittima della sinistra all’opposizione che però non ha ancora un vera strategia, c’è quella un po’ qualunquista un po’ ubriaca della banda Conte-Grillo, c’è quella di un establishment (con molti supporti oggi più europei che americani come nel passato) che non tollera un potere politico contendibile con il voto e quindi troppo libero da influenze, e c’è quella da caciara romanesca che ha bisogno di fare un po’ di casino antimeloniano per farsi notare e sfruttare poi questa notorietà. Al momento tutte queste anime sono divise tra la propaganda sul fallimento dei conservatori polacchi che prome...