BIOWRESTLING

Coda all’Esselunga; davanti, signora mamma moderna con signori bambini vestiti da Gemellino. È un attimo: il maggiore atterra il piccolino: «Gionsina massacra il becchino di Huston!», il piccino si rialza e spicca il volo dal carrello «sicsuannaiiit!», stampando un sandaletto Gusella numero 32 sulla faccia del primo. Mamma moderna chiede di abbassare la voce mentre insacchetta le pere biologiche Naturama. In coda si è molto soddisfatti per avere assistito a un wrestling fai da te di buon livello, privo di interruzioni pubblicitarie di Italia 1 e costi di prevendita al forum di Assago. John Cena e il becchino di Houston si ricompongono per supplicare la mamma di acquistare «quel coso per i denti». Mamma moderna (priva di ogni ragionevole dubbio circa il loro riferirsi a un colluttorio gengivale o un apparecchio) spiega che nel wrestling non si usa il paradenti. Il primo reagisce infilando la testa dell’altro nel sacchetto giallo dell’Esselunga. Tutte cose molto naturali e d’importazione televisiva, un po’ come condannare il lancio dell’ombrello allo stadio ma non quello delle pietre in Afghanistan, né quello di spergiuri di Baccini; alla fine è normale produrre modelli per bambini che vivono imbragati in perizomi sadomaso per annientarsi a vicenda. Almeno i delinquenti da stadio hanno la decenza di coprirsi.

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