
Blair tira dritto sul road pricing
«Sensibilizzato» dalla presa di posizione della cittadinanza, ma di inserire la retromarcia non se ne parla. Così l’esecutivo Blair, presentando al Parlamento il famigerato disegno di legge destinato a introdurre in Inghilterra il road pricing, la possibilità per le autorità locali di imporre un pedaggio alle auto che tran-
sitano sul loro territorio. A poco è valsa la raccolta di 1,8 milioni di firme dei cittadini nella speranza di bloccare il disegno: il governo, ha riferito un portavoce del premier Tony Blair, ritiene urgente mettere in campo misure contro l’inquinamento e il traffico che, stando al libro bianco sui trasporti del 2004, è destinato a crescere del 25 per cento nel 2010, del 30 per cento entro il 2015 e del 40 per cento entro il 2025, un aumento all’80 per cento registrabile nelle sole aree urbane. Misure che, rassicurano dal governo, verranno introdotte solo a scopo sperimentale. “Esperimenti” la cui bontà sembra messa in dubbio dai Conservatori, che nella misura fiscale del road pricing – insieme all’imposizione dell’ennesima tassa sull’utilizzo dell’automobile, senza per altro riconoscere un meccanismo premiante per chi l’automobile non la usa -, più che quel meccanismo dal sapore cittadino, creato ad hoc per preservare centri storici o proteggere aree di interesse ambientale o culturale, sembrano intravedere una sorta di spettro: quello del meccanismo autostradale, fatto di pedaggi da introdurre su scala nazionale quando in Gran Bretagna la maggioranza delle strade è usufruibile gratuitamente. Una legge criticata anche dal presidente per i trasporti della Federazione delle piccole imprese, Steve Collie, per il quale «invece il governo dovrebbe spendere di più sulla rete dei trasporti». Più facile a dirsi, quando solo lunedì 21 maggio un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha lanciato l’allarme: i costi per le infrastrutture si fanno sempre più onerosi, da qui al 2030, gli Stati dovranno trovare nuovi mezzi per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture. Soluzioni evocate? La preferenza dell’Ocse è dichiarata, e va al cosiddetto” sistema di road pricing” d’importazione londinese.
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