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Fumetto – Fausto Vitaliano e Paolo Mottura descrivono una guerra senza senso
Quasi quarant’anni fa usciva nelle edicole per la Sergio Bonelli Editore una nuova collana, altamente innovativa per il mercato editoriale italiano e per la casa editrice. Si trattava di Un uomo un avventura, 30 numeri in formato alla francese, albo cartonato di 48 tavole a colori, scritti e disegnati dai più grandi autori dell’epoca: Pratt, Bonvi, Battaglia, Toppi e tanti altri. Nel 2012 nasce, con lo stesso intento di non avere un protagonista fisso bensì solo un canovaccio da seguire, Le storie, ogni mese un’avventura ambientata in un periodo storico ben definito diverso, con largo spazio lasciato agli autori (come evidenziato con forza fin dalla copertina, con nome dello sceneggiatore e disegnatore coinvolti). In questo contesto è uscito il 12 luglio Eroe senza patria (in tutte le edicole a 3,8€) scritto da Fausto Vitaliano e disegnato da Paolo Mottura. Si tratta di due artisti disneyani doc, di cui in passato abbiamo già parlato, e che per la prima volta si trovano ad affrontare un albo Bonelli (anche se il disegnatore aveva già illustrato e colorato, con un grande risultato, una breve di un Dylan Dog Color Fest), il tipico bianco – nero e l’ampio formato, oltre che il tono realistico e serio.
Vitaliano, autore di fumetti ma anche scrittore di romanzi, di teatro e di cinema, realizza una sceneggiatura solida ambientata nel periodo della guerra d’Indocina, affrontata dai francesi dal 1946 al 1953. L’evento storico presenta molte suggestioni, anche per il fatto di essere poco noto, mischiandolo alle vicende del ex- legionario Jacques Dubas, incastrato nei piccoli traffici di contrabbandiere a Marsiglia. Il setting è così l’ideale per narrare la storia di un uomo disilluso e avvilito, tradito da tutto e incapace a credere in qualcosa. Vi è tristezza, disperazione e spietato sarcasmo, in un mondo capitanato da oscuri burattinai. Lo scenario bellico presta il fianco anche per considerazioni umane sulla follia dello scontro a fuoco e sulle spietate motivazioni che vi stanno dietro, cavandone molte interessanti riflessioni, oltre che una serie di affermazioni memorabili (specialità in cui Vitaliano si è sempre contraddistinto).
In questo allucinato castello di carte, in cui la guerra è un macabro palcoscenico per continuare i propri affari, Mottura si distingue per ombreggiature e claustrofobiche ambientazioni. I vicoli di Marsiglia appaiono umidi e tetri, mentre le vie bombardate del Vietnam e gli sguardi carichi di violenza e di terrore dei cittadini donano la giusta ambientazione ad una storia malinconica e dura, figlia diretta della sordida Storia in cui è ambientata. Affascinanti le ultime due tavole ad acquarello, che come un cinegiornale raccontano la guerra. L’albo è dunque positivo, anche se una risoluzione semplicistica e un paio di passaggi affrettati non mancano. Il soggetto e le riflessioni sulla guerra sono però di un’attualità sconcertante. Si tratta quindi di una valida prova, che ci lascia uno spiraglio di speranza per il protagonista e mostra, dopo tutto, che la propria vita può sempre prendere un’altra strada.
Le storie n. 22, Eroe senza Patria, 112, pagine, in tutte le edicole a 3,8€
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