
Bocciano il figlio e consigliano la scuola privata. La conversazione finisce su Youtube
Ora anche le conversazioni con le segretarie di scuola finiscono in rete. Un liceale di Teramo scopre di non essere stato ammesso all’anno successivo. Ha già ripetuto una volta la prima liceo e si tratta della seconda bocciatura di fila. Tornato a casa, racconta tutto ai genitori, che rimangono sconcertati. Il padre, Domenico, decide di andare a scuola a parlare col preside. Niente di straordinario, una storia come tante, se non fosse che Domenico porta con sé un registratore con cui “salva” la sua conversazione con la segretaria della scuola pubblica frequentata dall’allievo. Non si tratta di una chiacchierata particolarmente scottante: c’è la possibilità di chiedere l’ammissione del ragazzo al secondo anno in un’altra scuola pubblica, salvo il superamento di alcuni esami nelle materie in cui lo studente ha difficoltà. Alla fine l’impiegata dell’ufficio didattico, incalzata, commenta così: «Sono genitore anch’io, mi metto nei vostri panni, il ragazzo va aiutato. Un diploma si deve comunque arrivare a prendere. Una scuola privata gli può far recuperare due anni alla volta. Teramo ne ha tantissime, poi c’è anche quel professore che ne ha preparati tanti di ragazzi». un consiglio come tanti, fatto in buona fede, ma che il padre ha percepito come discriminante nei confronti del sistema pubblico integrato. Ragion per cui lo scambio di battute è finito sul tavolo del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Giovanni Bovia. La storia la racconta il quotidiano abruzzese Il Centro, che accusa la dirigenza scolastica di essersi arresa davanti a una difficoltà: «Come se un ospedale pubblico si dichiarasse incapace di curare una certa patologia e consigliasse al paziente di rivolgersi a una clinica o a un medico privato».
Ma non è forse più assurdo che la conversazione sia stata registrata? Il file audio è stato anche pubblicato su Youtube, con una breve spiegazione, in cui si ammette che la registrazione è stata effettuata «all’insaputa dell’altro interlocutore», ma la divulgazione «non incide sulla libertà e la segretezza delle comunicazioni» anche perché trattasi non di divulgazione, ma di «forma di memorizzazione fonica di un fatto storico». L’audio, si legge nel commento a corredo, «vuole essere la radice di una riflessione: perché un contribuente deve subire la pubblicità per una scuola privata da un funzionario pubblico del ministero della Pubblica Istruzione? Vai in una scuola privata! Te lo consigliamo noi, quelli della scuola pubblica». Un tantino esagerato?
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5 commenti
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Forse questo genitore anzichè registrare la segretaria doveva stare più attento ai risultati del figlio…bocciato due volte…purtroppo in Italia la colpa è sempre di qualcun altro. La decisione di mettere su You tube la conversazione è semplicemente allucinante e spiega tante cose. …”forma di memorizzazione fonica di atto storico” … mamma mia!
Ascoltando con attenzione la registrazione, al minutaggio 02:21, si apprende che il genitore chiede espressamente all’interlocutore cosa consiglia il preside in quei casi. E la risposta, sempre che si ascolti con attenzione, è che il preside sì, in determinati casi, più o meno gravi, consiglia l’iscrizione a una scuola privata. La domanda è netta e inequivocabile. Di seguito, il parere giuridico all’avvocato Corrado Mauceri, del Tavolo regionale toscano per la difesa della scuola statale e la sua risposta è tranciante: “La scuola non può fare pubblicità a nessuno” e ancora, rafforzando i dubbi sollevati, “E’ già una cosa sbagliata la pubblicità, ma la pubblicità alla concorrenza è assurdo”
http://pisanotizie.it/news/news_20100919_pubblicita_diario_istituto_tongiorgi.html
‘Sto genio col registratore non si è accorto che forse il rampollo non era da liceo?
Non c’è niente da ridere. Nella scuola paritaria dove insegna una mia conoscente (scuola superiore in Lombardia) hanno sempre richieste pari al doppio dei posti disponibili, con le classi esaurite un anno prima. Per la maggior parte si tratta di veri e propri profughi dalla scuola statale, tant’è che il boom di richieste li hanno nelle seconde classi….
…vai a lavorare
altro che scuola privata…
…meglio studiare! Ad una certa età, poi, si hanno più idee e concetti …sani da spendere.