Buccinasco: «Vogliono toglierci più di mille euro per bambino. Così, non sopravviveremo»

Di Daniele Ciacci
24 Febbraio 2012
Il Comune di Buccinasco elimina la convenzione che vige fin dal 1982 con la scuola paritaria Don Stefano Bianchi, che ora rischia di chiudere. Un genitore a tempi.it: «Stiamo trattando con il capo di gabinetto del prefetto, Donato Cafagna. Ci vorrà del tempo, ma almeno ci siamo potuti confrontare, e questo è un bene».

Non si chiude la vicenda dell’asilo “Don Stefano Bianchi” di Buccinasco. Dopo che il commissario comunale ha tagliato i fondi alla scuola paritaria, le rette sono aumentate del 300% e molti genitori non sono più in grado di iscrivere lì i propri figli. Il Comune non ha fornito un programma di alternative valido per assorbire i bambini il prossimo anno e la stessa sopravvivenza della scuola è in pericolo. Ieri, un genitore ha rivelato a tempi.it che «è partita una trattativa con il capo di gabinetto del prefetto, Donato Cafagna. Ci vorrà del tempo, bisogna lavorare molto bene sui fondi e sulle iscrizioni. Ma almeno ci siamo potuti confrontare, e questo è un bene».

«Con il commissario Francesca Iacontini non c’era possibilità di dialogo – racconta un papà –. Il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, invece, si è dimostrato subito interessato alla scuola, dicendosi vicino alle famiglie». L’obiettivo dei genitori rimane lo stesso: che la convenzione stipulata nel 1982 tra la scuola e un governo di Rifondazione comunista non venga sospesa e che le rette non lievitino. L’apertura del prefetto permette di sperare in qualche manovra positiva che non gravi eccessivamente sull’economia di trecento nuclei familiari.

Tuttavia, il destino incerto della scuola – fondata cinquant’anni fa da don Stefano Bianchi e che ospita il 40% dei bambini del Comune – frustra il clima sereno dell’asilo. «C’è molta tensione. Improvvisamente, molti rischiano di perdere il lavoro – dice a tempi.it Giovanna Villani, del consiglio d’amministrazione dell’opera –. Abbiamo dato lavoro ad alcune ragazze che sono venute dalla Sicilia per condurre il doposcuola. E adesso rischiamo di chiudere».

Quello che stupisce, tuttavia, è «l’unità fra gli insegnanti. Ognuno condivide la sorte dell’altro, e si è creato un bel clima di mutuo sostegno. Mi troverei a disagio a ridurre il personale adesso». Inoltre, non sarebbe una scelta ragionevole per l’economia di Buccinasco. «Oltre alla spesa comprensiva di locali, riscaldamento, pulizie e ristrutturazione, con la convenzione comunale di 585 mila euro coprivamo anche le spese di gestione. Il taglio deciso dal commissario, però, riduce l’apporto a circa 500 euro per bambino all’anno: una cifra irrisoria per qualsiasi istituto. Vogliono toglierci più di mille euro per bambino. Così, non sopravviveremo».
twitter: @DanieleCiacci

Articoli correlati

1 commento

Non ci sono ancora commenti.

I commenti sono chiusi.