
Cacciare i bianchi dai quartieri afro, l’ultima crociata degli antirazzisti di Seattle

L’implicazione politica più radicale della teoria della “grande sostituzione”, menzionata per la prima volta dallo scrittore francese Renaud Camus in un suo libro del 2011 e divenuta rapidamente il punto di riferimento del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia e di movimenti sovranisti in tutta Europa, consiste nel progetto di allontanare popolazione di recente immigrazione e restituire il territorio ai residenti precedenti. Da qualche giorno questo è diventato anche il programma del movimento Black Lives Matter a Seattle, la città americana della costa ovest che ha conosciuto le maggiori turbolenze nelle settimane successive all’uccisione di George Floyd.
«ABBANDONATE LE CASE», «APRITE IL PORTAFOGLIO»
Filmati postati su Twitter mostrano che nel corso di una manifestazione con decine di partecipanti del 12 agosto scorso dopo che era stato a lungo ripetuto lo slogan “Black lives matter” un manifestante senza megafono pronuncia una lunga tirata indirizzata a residenti bianchi non visibili nel filmato affermando che essi hanno occupato un’area della città storicamente abitata da popolazione afro-americana e determinato la sua “gentrificazione”, cioè l’espulsione delle classi popolari dall’area e la sua trasformazione in un quartiere residenziale per ricchi. Una donna nella folla fornita di megafono rincara la dose intimando ai residenti bianchi di «abbandonare» le case in cui vivono. Un’altra li invita ad «aprire il portafoglio».
«STATE FOTTUTAMENTE COMODI», «PRIMA QUI ERA PIENO DI NERI»
Il giovane afro-americano che denuncia la sostituzione dei neri coi bianchi nei quartieri residenziali di Seattle grida fra le altre cose: «Lo sapete che prima che arrivassero qua i vostri culi bianchi, qui c’erano neri dappertutto? Lo sapete che persone come voi sono venute qui e fondamentalmente hanno comprato tutte le superfici edificabili da residenti neri, pagandole molto meno del loro effettivo valore, e hanno cacciato fuori i neri per poter vivere qui? Lo sapete? Perché se non lo sapevate, adesso dovete fottutamente fare qualcosa per questo! Come pensate di sistemare la questione? In quanto avete causato la gentrificazione, siete parte del problema». La donna col megafono aggiunge: «Restituite ai neri le loro case! Ci siete seduti dentro comodamente, state fottutamente comodi come se non aveste contribuito alla gentrificazione di questo quartiere! Io vivevo in questo quartiere e io e la mia famiglia siamo stati cacciati fuori, e voi ve ne state qui comodamente seduti divertendovi coi vostri altri amici bianchi!».
SI DIMETTE IL CAPO DELLA POLIZIA
La stessa accusa di essere un “gentrificatore” (gentrifier nell’originale – ndr) viene rivolta, in un altro filmato della stessa giornata, a un negoziante che protesta per i danni subiti dalla vetrina del suo esercizio commerciale a causa delle manifestazioni. Un manifestante gli grida, insieme ad alcuni insulti: «Sei un razzista! Sei un razzista! (…) Tornatene alla tua gentrificazione! Questo non è mai stato il tuo quartiere! Non è mai stato il tuo quartiere!». Nel frattempo il capo della polizia di Seattle, Carmen Best, una donna afro-americana con un passato nelle forze armate, si è dimessa dopo la decisione dell’amministrazione comunale di ridurre di 100 unità attraverso pensionamenti anticipati, contratti di prova non rinnovati e mancato turnover il numero degli agenti di polizia del dipartimento cittadino, che attualmente sono 1.400 in una città di 750 mila abitanti.
L’UTOPIA DI UNA CITTÀ COPS-FREE
Per avere un’idea del rapporto poliziotti/cittadini si tenga presente che la città di Milano, che ha un po’ meno del doppio degli abitanti di Seattle, dispone, secondo dati forniti dal ministro degli Interni Luciana Lamorgese, di 11 mila agenti di vari corpi (polizia locale, agenti di PS, carabinieri e guardie di finanza), più 900 soldati dell’operazione Strade sicure. I militanti locali di BLM chiedevano che il numero dei poliziotti fosse dimezzato, insieme ai finanziamenti, e non sono affatto contenti di quanto ottenuto sin qui. L’amministrazione comunale ha previsto un taglio solo dell’1 per cento (4 milioni di dollari su 400 del bilancio attuale). Il sindaco Jenny Durkan aveva proposto di tagliare 20 milioni di dollari.
LE ACCUSE AL SINDACO
Contro il sindaco sono stati presentati esposti per ottenere la sua decadenza dalla carica e nuove elezioni che hanno già superato due livelli di autorizzazione della Corte Superiore, e sono ora contestati dalla Durkan presso la Corte Suprema dello stato dell’Oregon. I promotori dell’iniziativa accusano il sindaco di non avere preso provvedimenti contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia nel corso delle prime manifestazioni. Carmen Best, le cui dimissioni da capo della polizia di Seattle diventeranno effettive dal 2 settembre p.v., è stata la prima donna afro-americana nominata a capo della polizia della città. Per i suoi servizi riceveva una retribuzione di 285 mila dollari all’anno (240 mila euro, ndr). Per un confronto può essere utile sapere che il comandante dei vigili urbani di Milano (3 mila unità circa) vanta una retribuzione di 137 mila euro all’anno.
Foto Ansa
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