
Calcio come tv-verità. Tante palle
La polemica della settimana ha riguardato Roberto Mancini. Premessa: a me Mancini sta simpatico e gli voglio bene, è uno dei quattro giocatori con cui sono stato a cena nella mia vita (gli altri sono Serena, Berti e Vialli, per sbaglio). Però se lui fa l’allenatore lo posso fare anch’io. Ha evaso tutte le regole, camminato sul diritto. Perciò vi devo dare una delusione svelandovi che il pallone è come un programma Tv “verità”, dove di vero non c’è niente e chi oggi fa il padre afflitto domani interpreta la madre angosciata. La realtà è che i dirigenti delle società sono tutti amici e tutti pensano solo a una cosa: incassare palanche. Perdere, vincere, il gioco, le regole, sono accessori. Lo dimostra proprio il caso Mancini. Qualcuno dice che in questo modo la gente si disaffeziona al football. Non è vero, proprio come con la tv verità, lo guardiamo pur sapendo che è una balla. Siamo milioni di casalinghe con un vuoto da riempire. Niente di meglio di una soap opera, falsa ma di compagnia.
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