
Calcio scommesse, è scoppiato l’ennesimo (e solito) caso
Anticipiamo la rubrica “Sport uber alles” di Fred Perri, che apparirà sul numero 51/2011 di Tempi in edicola da domani.
Tra quattro giorni è Natale e i pensieri mi scorrono via come il ragù sui ravioli, leggiadri e borbottanti. Stiamo ballando sul Titanic? Non lo so, ma ho ricevuto molti panettoni in regalo per questo Natale e in attesa dell’iceberg che speronerà le nostre vite posso allietare tutti quelli che amo. In fondo lo sport e il calcio in particolare sono sempre allo stesso punto, certezze in questa vita di incertezze. C’è stato il tavolo della pace, ma di pace neanche l’ombra, anche perché quella del pallone è l’unica religione veramente intollerante e non ammette concessioni. È giusto che sia così, altrimenti non ci divertiremmo. È scoppiato anche l’ennesimo caso scommesse. Da quando faccio questo mestiere – anzi da prima – c’è sempre uno scandalo scommesse ma non ha mai la stessa potenza emozionale del primo, quello del 1980. È una cosa già vista e per questo non scandalizza quasi più. La verità è che ci sono troppe squadre professionistiche e bisognerebbe ridurle, ma il gioco è come la gola, una pulsione irrefrenabile. Prima o poi ritorna. È ritornata anche la Juventus e così c’è più companatico in tavola.
Insomma è sempre lo stesso spettacolo che non cambia mai. Il calcio è questo e guai a pensare che potrebbe essere meno litigioso o più “pulito”. Il calcio non è buono, il calcio non riconosce il Santo Natale. Fa solo un po’ di vacanza. Un pensiero felice per voi e le vostre famiglie.
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