Canzoni da calci(o). Meglio Sanremo
Domenica sera, entrando nel civettuolo stadio di Torino, mi hanno consegnato un foglietto. A nome della Juve, venivo invitato a cantare a squarciagola per coprire eventuali cori razzisti. La mia avventura nel calcio volge al termine. Ho visto di tutto, cose che voi umani vi sognate: raggi gamma balenare dietro la terza luna di Orione, bombe carta, un brasiliano di nome Eloi nel Genoa, i gradini dell’Amsterdam Arena, la tribuna dello stadio Lenin di Mosca, i gabinetti del “Molinon” di Gijon, i popcorn in vendita al Superdome di Detroit, due gol di Aguilera ad Anfield Road. E adesso, a 44 anni, mi chiedono di cantare perché un gruppo di scemi fa “buu” ai giocatori di colore. Mettete un disco, magari in vinile, come ai bei tempi, oppure usate i manganelli, gli idranti, quel che resta del Settimo cavalleggeri. Però io non canto. Pensa te. Non sanno ripulire questo calcio schifoso e vogliono che io canti. Se sapevo cantare andavo a Sanremo a fare il cascamorto con Megan Gale.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!