
CAPRO ESPIATORIO
Ci hanno cambiato le cialde del caffè. Qualche giorno fa, il surrogato prodotto dalle vecchie cialde si era rovesciato sul balcone, e dopo un acquazzone di una settimana giaceva ancora lì, incazzato nero per l’acqua presa. Ho riflettuto sui vantaggi di avere l’intero tubo digerente irrimediabilmente cementificato da un anno e una media di 5 caffè al giorno. Intanto non mi viene più la nausea quando guardo la cosiddetta “real tv”. Non quella della fazenda brasiliana dove Ugo Conti pietiva un po’ d’ombra, cosa per altro facile avendo fatto del vivere all’ombra una professione a prescindere dal reality “La Fattoria” – massì anche senza farsi piacere Abatantuono si sa chi è la sua ombra Ugo Conti, quello che reclamizza il caciucco surgelato pasteggiando a venti metri dal mare -. No, dico la real tv, quella delle pattuglie californiane che si lanciano all’inseguimento del malvivente, lo crivellano di proiettili, lo fanno azzannare dal cane, osservano il sangue inondare il marciapiede e ce lo fanno vedere al telegiornale. Non ho capito se per dissuaderci dalla resistenza a pubblico ufficiale o fomentare la selezione genetica sugli embrioni Usa. La cosa importante è avere lo stomaco addestrato. E incolpare le cialde di caffè se arrivata al punto di provare indifferenza e fare spirito su Ugo Conti.
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