
Caro direttore, i cattolici non possono votare a sinistra, ma neanche al centro
Caro direttore, fra poco si vota in un paese frastornato da una crisi profonda, destinata probabilmente a durare.
La crisi rischia di incidere direttamente anche sulla lucidità del voto a tal punto da produrre un consistente astensionismo almeno per quanti – e sono tanti – non nutrono in politica una appartenenza del tutto ideologica. In questa situazione sono maturate decine di liste che non hanno un vero programma, né una visione globale di questo paese e della sua drammatica crisi.
Va comunque riconosciuto che nel paese permane, nonostante tutto, una attitudine a vagliare la politica e, quindi, ad esprimere un giudizio in qualche modo motivato. Sotto questo aspetto sarà interessante valutare il voto cattolico nel paese, un voto che non può prescindere dalla affezione alla vita e alla presenza della Chiesa.
Ed allora il campo della scelta, rigorosamente valutata pur nella sofferenza, si restringe. Tutte quelle forze che sostengono principi non condivisi dalla Chiesa rappresentano, se votate, in qualche modo un vulnus per i cattolici. Ciò accade a sinistra, ma anche al centro. Ciò può accadere con Bersani ma anche con Monti e, in generale, dovunque capita che i cattolici siano ospiti graditi ma estranei a un disegno strutturato in modo da prescindere da loro.
On. Alberto Garocchio
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5 commenti
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Nemmeno quel saltimbanco di Berlusconi ma per favore dottor Garocchio ! Siamo seri.Come si fa a votare quel gran bugiardo.Boooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Saluti
Vedrai, Roberto, che senz’altro le promesse di matrimoni gay, eutanasia, estensione dell’aborto, limitazione dell’obiezione di coscienza,limitazione della già scarsa libertà d’educazione, il centro-sinistra le manterrà sicuramente, come in Francia e Spagna, per esempio.
ma per favore, ma che stupidaggini! perchè invece votare un partito che invita all’odio razziale e che ha contribuito alla recente guerra in libia va bene? la dignità della vita umana che difendiamo è anche quella dei migranti morti nello stretto di sicilia o dei bambini uccisi sotto i nostri bombardamenti. l’unica differenza è che b. è intelligente e ha capito che basta “dichiarare” le belle intenzioni, facendo poi assolutamente il contrario e noi ci accontentiamo delle dichiarazioni di principio anche quando i fatti sono totalmente altri. anche i nazisti scrivevano sulla fibbia della cintura “Dio con noi”. senz’altro il dio di cui parlavano non era il mio
è innegabile che il PDL abbia difeso nel corso degli anni i PNN più di ogni altra forza politica.
Alcuni esponenti si sono smarcati (es: Galan, vedi intervista tre domeniche fa Gazzettino Venezia), ma sono casi isolati. Roccella, Sacconi, Giovanardi dei PNN ne hanno fatto una bandiera ed un marchio di fabbrica della loro azione politica.
Alla Chiesa non importa se Berlusconi ci creda o meno a tali principi, gli basta che siano difesi.
Difesi anche a costo di sacrificare un altro di principio: una qualunque forma di democrazia non può prescindere dall’essere Laica. Uno come Monti forse non lo farebbe, dunque preferiscono andare sull’usato sicuro.
E’ innegabile che il PDL e la lega negli anni in cui hanno governato hanno portato il paese a un passo dalla bancarotta … mentre si trastullavano di PNN gli amichetti di Garocchio Roccella, Sacconi, Giovanardi, Lupi, Vignali, Farina (e compagnia bella) votavano che Ruby era la nipote di Mubarak. L’unica vera cosa che i deputati del PDL hanno difeso con forza e su cui hanno fatto un marchio di fabbrica è stato quello di fare gli interessi del loro padrone.