
CE LA FARà L’ITALIA?
L’odierno contesto culturale e sociale tende ad essere diviso in blocchi contrapposti, ideologicamente precostituiti, mentre gli schieramenti politici, ingabbiati nella trappola di un bipolarismo sordo e divaricante, sono spesso incapaci persino di ascoltarsi. Noi pensiamo che tale situazione sia di ostacolo per lo sviluppo del Paese e mortifichi i giovani chiamati a una responsabilità adulta nel prossimo futuro.
Per realizzare quanto appena affermato, abbiamo voluto che il protagonista di Atlantide fosse un comitato scientifico di alto profilo, rappresentativo di diversi orientamenti ideali e differenti matrici disciplinari. Questo spiega la folta presenza nel comitato di docenti universitari, opinionisti e comunicatori, diversi tra loro per competenza professionale ed estrazione culturale, ma tutti animati dal desiderio di guardare oltre il breve termine fungendo da guida per le future generazioni.
Ce la faremo?
Il dialogo che è nato negli ultimi mesi tra questi esponenti delle maggiori odierne correnti di pensiero ha fatto da subito emergere affinità che riguardano da vicino l’interesse di tutti gli italiani: il nostro futuro come nazione, l’affidabilità e la capacità di tenuta del nostro sistema socio-economico, l’avvenire dei nostri figli. Guardando il quadro di riferimento generale in termini dinamici, sono anche sorti interrogativi sul segno da attribuire all’attuale evoluzione del nostro ruolo nel contesto generale dell’economia internazionale.
Le profonde delocalizzazioni produttive messe in moto dalla globalizzazione, l’esponenziale ascesa del potere economico della Cina e di tutto lo scacchiere del sud-est asiatico, ci stanno costringendo a vivere una fase di declino o ci stanno offrendo opportunità di sviluppo? Hanno ragione le cassandre che vedono il buio oltre la siepe o meritano più credito i diffusori dell’ottimismo a tutti i costi? Si tratta, alla fine dei conti, del tenore di vita che potremo permetterci nei prossimi anni e sul quale sta vertendo gran parte del confronto politico attuale. Proprio su questa tematica, che merita grande attenzione, si sono raggiunti interessanti punti di convergenza.
Di Paolo Blasi e Giorgio Vittadini, dall’editoriale del I numero di Atlantide ‘Ce la faremo? Tra precoce declino e rinnovato sviluppo’.
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