Cesare Picco risponde a Mario Leone sullo stato della musica in Italia

Di Redazione
02 Marzo 2012
Il musicista Cesare Picco ha risposto sul Post alla lettera del nostro collaboratore Mario Leone. «È già una proposta importantissima l’esempio di come Lei e io, e altri come noi, portiamo avanti il nostro lavoro con sincerità, onestà, passione e integrità nel nostro quotidiano»

Il musicista Cesare Picco ha risposto su ilPost.it alla lettera del nostro collaboratore Mario Leone. 

«Mi si dice – scrive Picco – che quando si scrivono critiche si devono avere soluzioni da proporre. Ritengo invece che un buon giornalismo debba porre buone domande, possibilmente scomode, agitare acque stagnanti, non dare risposte ai problemi. Perché in ultima analisi per la risoluzione dei problemi in un paese serio dovrebbero esserci le persone che governano. Questo è il paese che cerco».

Rivolgendosi a Leone, Picco aggiunge: «Lei, caro Maestro Leone, mi chiede del perché io non dia soluzioni o faccia proposte: ma io non devo dare soluzioni. È questo il passo in avanti da fare. Né io né Lei, in quanto musicisti, dovremmo per l’ennesima volta stilare un elenco di proposte per la risoluzione dei problemi della musica. Sono decenni che si riempiono le pagine di carta e del web con queste cose, anni e anni di appelli, di convegni, di riunioni carbonare o sindacali. Ce la possiamo suonare e cantare all’infinito». 

«Certo – riconosce – ci sono realtà musicali meravigliose in Italia, docenti preparati, scuole serie, band straordinarie che vanno avanti nonostante tutto, come giovani musicisti di ogni estrazione validissimi e mai nominati dai media. Ma troppi ingranaggi del motore che fa girare l’intera macchina musicale italiana mancano da tempo: molti rubati, altri non oliati da anni, altri ancora nemmeno testati».

E conclude: «Tutte le proposte da Lei elencate sono valide e condivisibili e, come Lei stesso scrive, si potrebbe andare avanti all’infinito. Di ogni piccolo raggio del cerchio della musica potremmo disquisire per giorni e notti. Ma è già una proposta importantissima l’esempio di come Lei e io, e tantissimi altri come noi, portiamo avanti il nostro lavoro con sincerità, onestà, passione e integrità nel nostro quotidiano.
E’ ora che a fare qualcosa di concreto siano le persone preposte».

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