A che serve la margherita?

Dopo il connubio dei socialisti con i radicali, è avvenuta a sinistra una corsa a riproporre la questione cattolica. Leggiamo che il portavoce del Papa, Navarro Valls, ha ricevuto Piero Fassino, che gli ha dato assicurazioni sulla mancanza di ogni intenzione anticattolica del suo partito e dello schieramento di sinistra. La richiesta di abolizione del Concordato e la polemica sull’otto per mille non entreranno nel programma e nel linguaggio dei Ds e dell’Unione. Fassino aveva già dichiarato di fare proprie le dichiarazioni di Benedetto XVI nella sua visita al Quirinale, quando il Papa aveva dichiarato di accettare la prospettiva laica dello Stato, «tenendo conto della fede cattolica». Ma su questo piano si muove anche Bertinotti, il quale dichiara che non intende porre il problema del Concordato e dell’otto per mille nella «agenda delle urgenze». Ciò non significa che non vadano poste in seguito. E, se Fassino aveva dichiarato di essere credente, Bertinotti afferma di non essere ateo e che per lui la domanda fondamentale resta quella sull’uomo, su cui il mondo moderno mostra la sua inferiorità nei confronti di quello classico e cristiano: questa domanda «inevitabilmente sfiora la sfera di Dio». Ma allora che senso ha aver ammesso Pannella nell’Unione e inserito in essa un socialismo diventato la forma politica del laicismo? Questa non era certamente la tradizione del socialismo italiano, tanto che la firma del nuovo concordato è di Bettino Craxi.
Siamo evidentemente in clima elettorale, ma questo pone un problema: a che serve la Margherita? È ben evidente che sia i Ds che Rifondazione non vogliono delegare al partito di Rutelli i rapporti con la Chiesa, vogliono gestirli in proprio. Del resto, Rutelli ha dovuto rinunciare alla presentazione del simbolo alle elezioni per la Camera e rischierarsi con i Ds sotto il segno dell’Ulivo. In questo senso, la Margherita è tornata ad essere più il partito di Prodi e di Parisi che non quello di Rutelli e di De Mita. Che cosa è la Margherita, quali sono le sue caratteristiche distintive? Torna ad essere il partito del candidato presidente? La polemica sul referendum sembra interamente chiusa da parte della sinistra che ritiene di potersi presentare alle elezioni con la dichiarazione di Fassino che essa non metterà mai in minoranza la Chiesa cattolica. Rimane così evidente che i socialisti radicali sono marginalizzati, tuttavia né Pannella né la Bonino sono facilmente marginalizzabili. Avremo dunque un linguaggio dell’Unione pieno di rispetto per la Chiesa e un altro linguaggio che chiede l’abolizione del Concordato.
Ancora una volta compare la doppiezza di antico stile, quella di parlare due linguaggi contemporaneamente, di cercare di fare il pieno dei voti con l’appello a tutte le posizioni. Eppure sul tema della vita e della famiglia, su cui la Chiesa ha preso così ferme posizioni, i Ds e Rc hanno assunto posizioni opposte, sia sulla fecondazione assistita sia sul riconoscimento delle coppie di fatto, omosessuali compresi. E questa posizione è stata fatta propria da Prodi sia con la partecipazione al voto referendario che con una dichiarazione esplicita a favore delle coppie di fatto. Quello che apprendiamo è che i Ds intendono differire su tutto ciò che per la Chiesa conta ma non intendono abolire l’otto per mille ed il Concordato. Ed è a questa posizione che ha risposto il cardinale Ruini quando ha dichiarato che sui temi di principio la Chiesa italiana non si sente limitata dai rapporti istituzionali con lo Stato.
bagetbozzo@ragionpolitica.it

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