Che vita da uomo cane in cui futtiri è megghiu che cummannari

Forse si sta rovesciando qualcosa nell’antropologia italiana. Per secoli fedele al motto “cumannari è megghiu ca futtiri”. Insomma il potere sembrava essere l’apice, la vetta di ogni ambizione e dunque anche la mira ultima di ogni azione più o meno disdicevole. Ora vediamo (e non c’era bisogno delle intercettazioni dell’entourage finiano) che no, “futtiri è megghiu ca cumannari”. è il potere al servizio del generale fottimento e non più il contrario.
Cosa è successo? è un problema ormonal politico? No, è successo qualcosa di più grave, di tremendo. Come aveva visto Cèline. Il sesso è l’infinito dei cani. Ovvero il sesso è ciò che somiglia di più all’infinito. Se non fai nessuna esperienza dell’infinito in altri ambiti (la conoscenza, la religione, la regalità, la natura) finisci per cercarlo nella sua maschera più vicina e più alla portata.
Una vita da uomo-cane cerca il sesso come infinito. Lo cerca in tutti i modi. Come si vede guardandoci intorno. Sotto i brevi piaceri del sesso, come li vediamo intorno, si sente un latrare di cani.

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