Sarebbe ora che qualcuno, a cominciare dai governi occidentali, alzasse la voce e si ricordasse di questo povero popolo oppresso da quasi mezzo secolo
Corteo di sostenitori del presidente del Nicaragua Daniel Ortega in occasione dell’espulsione negli Stati Uniti di 222 oppositori politici, Managua, 11 febbraio 2023 (foto Ansa)
C’è un piccolo popolo che continua a soffrire, ininterrottamente da quasi mezzo secolo. Si tratta del popolo del Nicaragua, con soltanto sei milioni di abitanti, ma non per questo meno meritevole di attenzione.
Il protagonista della nostra storia è Daniel Ortega, ieri come oggi costantemente abbracciato al potere. Dopo avere governato e perso le elezioni negli anni Ottanta, Ortega è ritornato al potere nel 2006. E da allora vi rimane, a discapito di tutto e di tutti.
Come spiega l’Istituto di Politica internazionale (Ispi), Ortega ha fatto veramente di tutto per rimanere al potere. Si è alleato con evangelici e conservatori per dividere la destra, ha sostenuto una legge contro l’aborto per compiacere la Chiesa locale che la richiedeva e per attenuarne l’opposizione. «Si è dotato di una legge ad hoc, di “difesa dei diritti del popolo”, che permette al governo di arrestare chiunque sia considerato una minaccia per la sicurezza nazionale». Ultimamente ha esiliato negli Stati Uniti 222 opp...