Chi è che difende l’Europa? Il turbo Delnocismo?

Di Luigi Amicone
05 Luglio 2001
Nella risposta alla lettera di S. Capodaglio dell’ultimo numero il direttore ha formulato un ragionamento che può prestarsi ad equivoci

Nella risposta alla lettera di S. Capodaglio dell’ultimo numero il direttore ha formulato un ragionamento che può prestarsi ad equivoci. Vorrei esporre alcune tesi che mi sembra aiutino a capire il momento che stiamo attraversando: 1) il comunismo come ideologia si è dissolto perché era un’idea sbagliata, non perché sconfitto militarmente. Del Noce aveva spiegato le ragioni della sua inevitabile fine nel 1957. 2) Nello stesso tempo il comunismo continua a vivere come mentalità, ossia come negazione della Tradizione, del diritto e della civiltà. Infatti la politica è basata sul puro esercizio della forza e della convenienza, come mai si è verificato nella storia. 3) I rossi non sono stati sconfitti dall’annunciata corsa al riarmo di Reagan. Le dottrine militari sono conseguenza di una linea politica. Nei primi anni ’80 il Pcus pensava di esportare il comunismo in Europa manu militari. Per questo furono costruiti missili atomici che potevano colpire solo le capitali europee, ma non l’America. Era un segnale: «noi invadiamo l’Europa e voi americani non sacrificate Los Angeles per salvare Milano». La Nato rispose alla sfida politica installando missili americani a Comiso ecc… I russi cambiarono dottrina e con Gorbaciov da una parte portarono all’estremo la corsa agli armamenti sviluppando le capacità di proiezione di potenza (Forze di rapido intervento, portaerei ecc…), dall’altra, rinunciando al mito del mondo nuovo, aprirono al capitalismo per “occupare” il vecchio continente egemonizzandolo. D’altronde mentre costruiva gli euromissili, l’Occidente aveva ormai smarrito le sue radici, le sue fedi: il nichilismo. Così le socialdemocrazie e i postcomunisti presero il potere in Europa con facilità. 4) Risulta così un po’ chiaro il motivo per cui i leader occidentali che combatterono con le armi e con le idee il comunismo sono finiti in galera, morti in esilio, o semplicemente nel dimenticatoio. Infatti con la fine dell’Urss si è creato un nuovo ordine mondiale attraverso l’alleanza del capitalismo con il comunismo in quanto materialismo-ateismo. E il nuovo Potere (Ulivo mondiale o Globalizzazione alla Bush) si è imposto con i classici mezzi del comunismo, ossia con la menzogna e la violenza. Qualcuno deve spiegare come mai nessun comunista è stato processato dopo la caduta del muro di Berlino, a parte i regolamenti di conto interni fra loro. Gorbaciov, Castro ecc sono simboli positivi o quantomeno tollerati. Mentre chi non si è omologato, come il compagno Milosevic, viene processato con brutalità e peggio che ai tempi di Norimberga, quando i nazisti furono processati da un Tribunale internazionale, ma in casa loro, con un minimo rispetto di legalità dopo ben 5 anni di Guerra Mondiale. 4) Alla lettrice lei pone il quesito: «Conosce un Cesare nella storia che sia stato Cesare senza possedere un apparato bellico-militare?» Rispondo: presente! L’Europa è il Cesare che non ha un apparato bellico, come la storia di questi ultimi dieci anni ha ben documentato. Del Noce nel 1984, ad un convegno sull’identità europea, avanzò l’idea che l’Europa si dotasse di un armamento atomico indipendente dagli Usa, quale prolungamento e attuazione di una precisa identità culturale. Ora nel passato tutti i progetti di armamento che infastidivano gli americani sono stati “sabotati”: il sottomarino atomico Marconi, il progetto di Taviani di un arsenale nucleare con Francia e Germania, e adesso la costituenda “Forza europea”. Farebbe piacere che Pelanda ci dicesse come funzionano le bombe jadam che tra qualche anno costituiranno l’armamento dei nostri caccia. Sono bombe guidate dai satelliti, ma i satelliti chi li ha? Non solo, ma adesso dobbiamo realizzare lo Scudo che serve a proteggere gli Usa dall’unica arma che li rende vulnerabili: i missili intercontinentali. Ma nelle altre parti del mondo si continuerà ad usare i caccia, i cannoni e altro come vettori di armi chimiche o nucleari. Quindi nessuna difesa globale è realizzabile. Tra l’altro Pelanda non dice che il nostro paese è privo di caccia per la difesa aerea. Per questo nei prossimi dieci anni affitteremo dagli Usa a suon di dollari 34 F16 che sono rimasti per 30 anni in Arizona a prendere il sole. Perché Pelanda non convince Andrea Nativi, direttore della più prestigiosa rivista di difesa in Italia (Rid), che la scelta di adottare delle cisterne dagli Usa e rinunciare ad un progetto europeo è una scelta felice?

Massimo Tringali, Aosta

Gli esami di Stato più perfetti della storia della scuola italiana sono stati ridicolizzati da Internet e telefonini vari. Mi spiace, ma io, anche se con tutta probabilità sono nel numero di coloro che sono stati beffati, non mi unisco al coro di chi si straccia le vesti accusando il comportamento immorale degli studenti. Quella cui abbiamo assistito è a mio parere la giusta pena del contrappasso di un esame di Stato che ha la pretesa assurda di essere un meccanismo. Meno male che questa pretesa è stata smascherata e ora il re è nudo e svela la sua bruttezza. È l’esame di stato che non va, perché è tutto fuorché una valutazione del percorso scolastico di esseri umani, quali sono gli studenti. Infatti in questo tipo di prove gli studenti non sono messi nelle condizioni per rendere ragione delle loro conoscenze e delle loro capacità, ma sono sbattuti in un agone impossibile, tanto che sono portati a cercare i più svariati espedienti per puro istinto di sopravvivenza. In conclusione al posto di gridare allo scandalo suggerirei di affrontare seriamente la questione dell’esame di stato. Non è un dogma farlo, tanto meno in questo modo, per cui sarebbe ora di vedere a che cosa serve realmente! Perché se deve diventare uno star wars informatico, allora ci sono tanti modi più interessanti per giocarvi!

Gianni Mereghetti,Abbiategrasso

Aggiungo a quanto segnala l’Alberto Scotti che il mio computer oltre a Gesù (nessun suggerimento) sottolinea come errore anche la parola Maria e propone ben 20 alternative, tra le quali «Marina, Marzia e Mafia». Mah!

Guido Clericetti, Milano

IL DIRETTORE RISPONDE

Caro Tringali, troppo ragionamento. Non so se l’Urss volesse invadere l’Europa negli anni ‘70-‘80, ma so che i missili per difenderla contro ogni evenienza li hanno piazzati prima il democratico americano Jimmy Carter, poi il repubblicano americano Ronald Reagan. Lei insinua che gli Usa sono sempre alla radice del complotto mondialista e antieuropeo. Noi pensiamo che questa sia una fesseria e che nessun interesse economico possa spingere gli Stati Uniti alla follia di lavorare per il collasso del suo migliore alleato politico e militare. Dunque, stop, per favore, al delnolcismo ultraico: qui non troverete spazio per il bel sarcasmo antiamericano, che se capita che intervenga a risolvere un casino in qualche parte del mondo denuncia “ecco il padrone del mondo!”, se capita che non intervenga denuncia lo stesso, «dov’è il padrone del mondo!?». Quanto a Milosevic: naturale che il Grande Processo è un bel palcoscenico che mentre farà salire le quotazioni di qualche giudice, qualche politico e qualche organismo pacifista europei, toglierà le luci della ribalta alle contraddizioni di stampo irlandese che si affastellano sull’Europa a guida del badiale Prodi. Ma che si doveva fare? Si poteva ammazzarlo subito, vero? Già, ma siamo mica bestie noi, vero? E poi: vogliamo mica togliere a certi giudici qualche altro mese di celebrità, vero? Il Fondo Monetario Internazionale, giustamente sblocca 2800 miliardi di aiuti per la Jugoslavia, e i nuovi inquilini di Belgardo (che poi sono i vecchi amici di Slobodan) giustamente consegnano il loro ex-capo nel modo inevitabilmente sceneggiato con cui l’hanno consegnato al Tribunale Internazionale per i crimini nella Ex-Jugoslavia. Va bene alla Dal Ponte, va bene a Bush, andava bene a Clinton e va bene alla valle di lacrime delle liturgie europee, a patto però che i giornalisti europei, in maggioranza col complesso di sinistra, non scrivano che Milosevic è quel boia comunista che è stato, ma scrivano «criminale di guerra, sanguinario nazionalista, razzista, nazista eccetera». Processo a parte, il problema è che l’Europa sembra mostrar di credere che non ha né una politica né un’idea di cosa voglia fare da grande. Colpa di chi? Degli americani cattivi? L’Europa dei Kohl, Mitterand, Andreotti e perfino della inimicissima Thatcher, era una discreta e comunque solida famigliola che guardava avanti e che cresceva in economia, pensiero, visioni e respiro internazionale. Quella della coppia Jospin-Schoreder, con ciliegina Prodi, e blocco burocartico centralista, è un fico secco che divora la ricchezza ereditata per correre dietro alla rivoluzione dei diritti crescenti, che avanti così, con tutto il rispetto per il multiculturalismo, tra cinquant’anni farà diventare il nostro continente arabo e musulmano. Non ci puoi fare niente se, proprio perché è un’idea sbagliata, il comunismo è stato vinto sul piano politico militare. Speriamo che non capiti in Europa e che Dio benedica l’alleanza Aznar-Berlusconi-Blair.

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