Chi vince in Florida sfiderà Obama. Ma è la crisi la miglior alleata dei repubblicani

Di Benedetta Frigerio
27 Gennaio 2012
Il voto del 31 gennaio nel sunshine state spingerà in avanti uno tra Romney, Gingrich e Santorum. Il primo è dato per favorito, ma l'ex speaker della camera sta recuperando. Peseranno i voti degli ispanici, delusi da Obama, e preoccupati dall'andamento economico del paese.

Chi vincerà in Florida sarà il primo candidato repubblicano ad aggiudicarsi due Stati, dando una svolta a una campagna elettorale che si fa sempre più incerta. A meno di altri colpi di scena, si suppone che il voto del 31 gennaio prossimo nel sunshine state spingerà in avanti uno tra i tre conservatori ancora tutti a pari merito. Infatti, Mitt Romney, all’inizio del mese in cima a tutti i pronostici, è stato battuto prima in Iowa dall’ex senatore della Pennsylvania Rick Santorum e poi in South Carolina dall’ex speaker della Camera Newt Gingrich. A Romney è rimasto per ora lo Stato liberal del New Hampshire. I tre repubblicani partono dalla stessa posizione, anche se Romney ha investito nella campagna elettorale più dollari di Gingrich e Santorum.Un recente sondaggio Time Magazine/Cnn dà Romney favorito, al 36 per cento (ma in calo) con uno scarto di soli due punti di vantaggio su Gingrich, che ha raggiunto il 34 per cento delle preferenze. In terza posizione c’è Santorum con l’11 per cento.

Dalla parte dell’ex governatore del Massachusetts c’è il fatto che la Florida è uno Stato molto meno conservatore di quelli in cui hanno prevalso gli altri due candidati, entrambi cattolici e con posizioni non negoziabili sui temi della vita. In questo Stato a far pendere l’ago della bilancia dovrebbe essere la comunità ispanica, che non vede di buon occhio Romney e su cui Gingrich sta invece puntando con interesse. L’ex speaker godeva già di buona fama fra i cubano-americani, la cui più grande comunità è proprio in Florida, per aver appoggiato l’Helms-Burton Act, la legge che ha rinforzato l’embargo su Cuba. Proprio in Florida nel 2008 Romney perse di ben 40 punti contro l’allora rivale John McCain. E la situazione non sembra destinata a migliorare, soprattutto dal momento che, a inizio mese, l’ex governatore ha criticato la norma che permette ad alcuni immigrati irregolari di ottenere la cittadinanza dopo aver servito nell’esercito o una volta conclusi gli studi universitari.
Al contrario, Gingrich ha annunciato il suo supporto a una legge sulla cittadinanza per immigrati senza permesso di soggiorno, ma ben radicati negli Stati Uniti. Non è detto, però, che gli ispanici siano ancora sensibili come in passato al tema dell’immigrazione. L’andamento dell’economia e del lavoro è destinato a incidere anche fra loro: molti ispanici che avevano votato Obama sembrano delusi proprio dalla sua politica economica, per la quale sembrano disposti a cambiare il loro orientamento politico.

Che in questo momento una forte oscillazione dell’occupazione sia in grado si spostare i voti lo dice un sondaggio di mercoledì, dopo il discorso del presidente Barack Obama sullo Stato dell’Unione. Obama, infatti, ha puntato tutto sulla politica economica, promettendo meno tasse, l’abbattimento dei regolamenti, lo snellimento della burocrazia e annunciando il recupero di 3 milioni di posti di lavoro sui 23 mancanti. Così il presidente ha riguadagnato punti, tanto che in Florida sta correndo alla pari con Romney: hanno entrambi una percentuale di consenso che si aggira intorno al 45 per cento, mentre Gingrich è dietro a Obama di 9 punti.

Secondo l’Usa Center for Politics ciò che determinerà l’esito delle elezioni «è un effettivo miglioramento economico e del tasso di occupazione. E, se la situazione rimanesse in stallo, i repubblicani, anche se scegliessero lo sfidante di Obama all’ultimo, vincerebbero le elezioni contro i democratici. Diversamente, se i democratici riuscissero a sollevare gli indici economici, il presidente in carica sarebbe riconfermato».
La Florida sarà quindi determinante per la scelta del volto Gop, ma non così tanto per le elezioni generali di novembre. Che invece dipenderanno da categorie slegate all’appartenenza etnica.

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