Cina. Un avvocato cristiano è il peggior «criminale» del 2016

Si sono concluse in Cina le cosiddette Due sessioni (Quánguó liǎnghuì), i raduni della Conferenza politica consultiva del popolo cinese e dell’Assemblea nazionale del popolo, incaricati di approvare a livello statale e in pubblico ciò che i massimi vertici del partito comunista hanno già deciso in privato. Come giustamente fa notare AsiaNews, Pechino lo considera il momento più alto della sua politica verso il popolo, ma il popolo è del tutto disinteressato a quello che avviene in questi giorni, sapendo benissimo che si tratta solo di una messinscena democratica dalla breve durata.

GIUSTIZIA CINESE. Anche quest’anno Zhou Qiang, presidente della Corte suprema del popolo, ha spiegato al “Parlamento” cinese i risultati raggiunti dalla giustizia. In particolare, ha sottolineato che oltre 63 mila persone sono state giudicate in più di 45 mila casi di corruzione. Il numero delle condanne di quella che rappresenta la più feroce campagna di Xi Jinping per consolidare il suo potere personale nel paese, la campagna anti-corruzione, è top secret e non è stato rilevato.

I DUE CRIMINALI. A leggere la relazione, come spesso accade, i risultati della Cina sembrano grandi e il lavoro del partito comunista è importante. Ma basta ascoltare un passaggio dell’intervento del pubblico ministero Cao Jianming per capire la truffa. Secondo il magistrato, il «più grande risultato della giustizia cinese» nel 2016 è rappresentato dall’arresto e condanna per tentato «sovvertimento del potere statale» di due criminali: Zhou Shifeng e Hu Shigen. Chi sono?

IN DIFESA DEI BAMBINI. Zhou, 52 anni, è un avvocato famoso in Cina. Fondatore dello studio legale Fengrui, dove lavorano circa 100 avvocati, si occupa da sempre della difesa dei diritti umani. In particolare, è diventato famoso per la difesa dell’artista Ai Weiwei e per aver appoggiato la richiesta di risarcimenti delle famiglie vittime dello scandalo sul latte alla melamina: nel 2008 per la mancanza di controlli e standard qualitativi, 300 mila bambini in Cina sono stati avvelenati per avere bevuto il latte in polvere contenente la sostanza tossica prodotto da una trentina di aziende, molte delle quali statali. Decine di bambini sono morti. Colpevole di aver criticato il governo, Zhou è stato accusato di cospirare con governi stranieri per minare l’autorità del partito comunista. Nell’agosto del 2016, Zhou è stato condannato a sette anni di carcere.

ATTIVISTA CRISTIANO. Anche Hu, 61 anni, faceva parte dello studio legale Fengrui e anche lui si occupava della difesa dei diritti umani. L’avvocato aveva già passato 16 anni in carcere, con l’accusa di essere un «controrivoluzionario», per aver cercato di rivelare al mondo come il partito comunista aveva represso nel sangue la protesta di piazza Tienanmen del 1989. Hu ha ricevuto una condanna di 7 anni e qualche mese. L’aggravante rispetto a Zhou è dovuta al fatto di essere un leader cristiano di alcune comunità protestanti. Per questo, è stato anche accusato di avere usato «gruppi religiosi illegali per pervertire i pensieri e le idee». Insieme a Hu e Zhou, nel 2016 sono stati arrestati centinaia di avvocati: il segnale più grande e più vasto mai dato dal partito comunista negli ultimi anni per ricordare che «nessun tipo di dissenso è ammesso nella società cinese».

«SGUAINATE LE SPADE». Che la Corte suprema si fregi di aver condannato questi due “pericolosi” personaggi dice già tutto sul sistema giudiziario cinese. Ma vale la pena ricordare le dichiarazioni di gennaio del massimo giudice cinese, Zhou Qiang: «Sguainate le spade contro i falsi ideali occidentali, come l’indipendenza della magistratura». Che invece deve obbedire in tutto e per tutto al partito.

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

Exit mobile version