Come cambia la città

New York, Ottava Avenue: ha appena compiuto un anno la Hearst Tower firmata lord Norman Foster e il Vecchio Continente l’ha già consacrata pietra miliare della bioarchitettura. Con un consumo del 25 per cento di energia in meno rispetto ai tradizionali grattacieli della Grande Mela premiato da certificazione Leed (leadership in energy and environmental design), è ai 46 piani che ospitano il gruppo editoriale della Hearst, realizzati utilizzando il 90 per cento di acciaio riciclato e con un impianto di annaffiatura ecocompatibile, che l’Europa guarda per avvalorare le tesi di una sostenibilità ambientale praticabile e finanziariamente possibile. Non solo alla Hearst Tower, ma anche al centro amministrativo del Zhang Jiang Hi-Tech Park di Shanghai e ai quartieri dell’International Automobile city progettati dall’urbanista tedesco Albert Speer, il cui studio si è aggiudicato il concorso indetto dalla città di Changchun per progettare, in quella che è già stata ribattezzata la Detroit d’Oriente, un intero distretto dedicato alla produzione di automobili.
Proprio il professor Speer (già famoso figlio dell’architetto Albert Speer senior, amico personale e ministro di Adolf Hitler), oggi alle prese con la ristrutturazione urbana di Pechino in vista delle Olimpiadi 2008, è stato tra i protagonisti dell’edizione 2007 di Expo Real assicurando la sua partecipazione all’incontro “Sostenibilità dello sviluppo urbanistico”. Il decimo Salone internazionale del real estate si è aperto all’insegna della sostenibilità nel settore immobiliare e del record di presenze: 23.800 i visitatori provenienti da 77 paesi e 1.823 gli espositori che quest’anno si sono dati appuntamento alla due giorni dell’Expo Real (8-10 ottobre) nel nuovo centro espositivo di Monaco di Baviera, partecipando a un fitto programma di oltre 400 conferenze riguardanti il contributo del settore alla sostenibilità ambientale, ma anche gli sviluppi rappresentati da nuovi mercati come India e Turchia, le turbolenze seguite alla crisi dei prestiti subprime in Usa o le prime esperienze con i Reit’s in Germania. Mai come quest’anno l’Expo ha avuto una connotazione così internazionale: oltre un terzo delle imprese presenti non era tedesca e il numero degli stranieri è cresciuto del 20 per cento rispetto allo scorso anno.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.