Compagno Luca

Luca Cordero di Montezemolo. Neo presidente Fiat, presidente della Ferrari, della Federazione Italiana Editori di Giornali, dell’Associazione Industriali di Modena nonché nuovo Presidente della Confindustria. è padrone di uno dei giornali più importanti d’Italia, Il Sole 24 Ore, ed è il primo azionista, con il 20%, della Rcs. Insomma un curriculum di tutto rispetto. La descrizione è quella di un capitalista in piena regola con tanto di capitale nelle tasche. Il mondo politico lo ha salutato con singolare rispetto ed ossequio. All’opposizione è bastato ascoltare la parolina magica “concertazione” per fantasticare a dismisura sul roseo futuro che questo “nuovo” amico saprà garantire alla sinistra di governo. Per uno scettico marxista come il sottoscritto, questi mielosi ammiccamenti lasciano presagire futuri scenari alquanto imbarazzanti. L’ondata antiberlusconiana intende cavalcare le critiche al governo offerte, prima da Confindustria ed in questi giorni dalla Banca d’Italia, cercando di guadagnarsi la loro capitale fiducia. Montezemolo potrebbe divenire, nei fatti, il reale cavallo di Troia per quel centrosinistra, ora pseudobolscevico, che domani potrebbe risposare le ricette del famoso capitalismo per bene che tende a perseguire un liberismo temperato da istanze sociali. Insomma la solita politica economica di destra gestita da una sinistra moderata, buonista nei toni e concertativa nelle stanze sindacali. Non è un bel panorama per chi ha sperato in un’alternativa reale all’esistente. Ma questo è lo scotto che paga un’opposizione che non ha nulla da proporre se non la fissazione parossistica per l’uomo di Arcore.
Prima si è fantasticato sulla via giustizialista ed ora si ritorna a più pacati obiettivi. Ora si tratta solo di convincere i riluttanti come il sottoscritto che un Cordero val bene un Silvio all’opposizione. Gente come me, però, cari triciclisti, è disposta ancora una volta a farsi dare del traditore ma difficilmente si piegherà ai vostri giochini di potere.