Comunque termini questa crisi, i partiti vincono (i nostri soldi)

Di Reibman Yasha
07 Febbraio 2008

Che Franco Marini riesca o meno a formare un nuovo governo e ottenere il voto di transfughi dal centrodestra per pareggiare quelli persi che hanno abbandonato il centrosinistra, che riesca o meno a evitare le elezioni, sappiate che i partiti politici incasseranno seicento milioni di euro, milleduecento miliardi di vecchie lire. A tanto ammontano i rimborsi elettorali per le scorse elezioni. Questa cifra verrà incassata sia che il Parlamento arrivi alla fine della legislatura, sia che ci siano elezioni anticipate.
Perché nacquero i rimborsi elettorali? Per aggirare il referendum del 1993, quando il 90,3 per cento degli elettori votò per abolire il finanziamento pubblico dei partiti. Da allora abbiamo visto solo raggiri. I rimborsi elettorali in un primo momento regalarono alle casse dei partiti 800 lire per ogni cittadino per ciascuna delle due Camere, ma rapidamente crebbero con leggine presentate e approvate di volta in volta con l’accordo politico unanime (quasi unanime, con l’eccezione costante dei radicali), con aumenti concordati legislatura dopo legislatura, maggioranza dopo maggioranza. Nel 2002 i tesorieri dei partiti decisero anche che i rimborsi per l’elezione del Senato andassero calcolati per la popolazione elettorale della Camera dei deputati, un trucco che consentì di inserire nel conteggio anche i giovani sotto i 25 anni che per il Senato non hanno diritto di voto. Nel 2001 i partiti incassarono 165 milioni di euro, nel 2002 salirono a 200 milioni. Soldi che vengono pagati dallo Stato per ogni ciclo elettorale (elezioni nazionali, europee, regionali) e che vanno moltiplicati per cinque. Si vota infatti ogni cinque anni. E se si dovesse tornare a votare prima? Nessun problema, la legge prevede anche questa ipotesi: i partiti incassano i soldi comunque per tutti e cinque gli anni previsti. Tutto quel denaro, naturalmente, nella realtà non serve a finanziare le campagne elettorali. Le spese dichiarate, infatti, sono molto inferiori. Perciò il finanziamento viene utilizzato per pagare e mantenere le burocrazie di partito.

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