
Con il Giardino dei Giusti Milano conquista un nuovo primato
Milano è la prima città europea ad avere un Giardino dei Giusti, dove vengono ricordate le persone di tutti i popoli e le nazioni che si sono opposte ai totalitarismi mettendo a rischio la propria vita. Totalitarismi, la parola è declinata al plurale, non è un errore di stampa. L’idea è nata anni fa da Gabriele Nissim, un intellettuale cresciuto nella Comunità ebraica milanese. Nissim ha preso ispirazione dallo Yad Va Shem, il museo-fondazione di Gerusalemme sulla Shoah, lo sterminio degli ebrei europei. In quel centro in Israele, come è noto, sono piantati degli alberi per i Giusti che tentarono di salvare degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta di uomini che allora ricoprivano grandi responsabilità, ambasciatori o dirigenti d’azienda, ma anche (molto più spesso) di semplici cittadini, di persone qualunque. Là un albero ricorda Giorgio Perlasca, l’italiano che salvò migliaia di ebrei in Ungheria fingendo di essere un diplomatico spagnolo; tornato in Italia provò a raccontare la propria storia alla moglie, ma non riuscì a farsi credere nemmeno da lei e rimase zitto per anni. Come lui, molti altri Giusti restarono nell’ombra.
Nissim, tuttavia, ha voluto provare a occuparsi non solo di ebrei, ma dei totalitarismi. L’idea è quella di fare finalmente luce non solo sui crimini, ma anche sulla capacità che molte persone comuni trovarono di opporsi, spesso in modo silenzioso ma non meno prezioso, al terrore omicida del regime totalitario. Solo dando loro l’onore e la visibilità che meritano possiamo sperare che siano di esempio per le generazioni future. Nissim ha saputo coinvolgere in questo progetto innanzitutto i dissidenti sovietici; insieme a Elena Bonner, la moglie di Andrei Sakharov, organizzò una memorabile conferenza proprio a Milano. Nissim è stato tenace e ha incontrato la sensibilità dei rappresentanti politici milanesi, a cominciare da Letizia Moratti e Manfredi Palmieri, il sindaco della città e il presidente del Consiglio comunale. Ora il Comune ha istituito una Fondazione per la cura del Giardino.
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