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Con la stretta del governo, gli araldi della cannabis che “fa benissimo” dicono che “non fa nulla”

Di Caterina Giojelli
27 Agosto 2023
Il decreto di Schillaci vieta lo smercio di prodotti “da ingerire” a base di cbd nei canapa shop: i pazienti potranno acquistarli dietro ricetta in farmacia. Rivolta dei soliti pasdaran che ora descrivono il decantato elisir terapeutico come «innocuo», «camomilla»
cannabis

Dal 22 settembre nei negozi di cannabis light, erboristerie e tabaccai non si potranno più vendere i prodotti “da ingerire” a base di cannabidiolo, il cbd. Tali prodotti saranno disponibili in qualunque farmacia dietro presentazione di ricetta non ripetibile. Lo ha deciso il ministro della Salute Orazio Schillaci firmando un decreto che revoca la sospensione di un atto analogo firmato nel 2020 dal predecessore Roberto Speranza, atto sospeso dallo stesso Speranza a seguito della levata di scudi degli araldi della cannabis light. Cosa dice quest'atto?

Inserisce le composizioni per somministrazione ad uso orale di Cbd nella tabella dei medicinali allegata al testo unico sulle droghe. In altre parole qualifica nuovamente come sostanza stupefacente i prodotti per uso orale a base di cannabidiolo rimarcandone l'uso farmacologico: per la preparazione di dolcetti, tisane rilassanti, assunzione di goccine e altre destinazioni pure ammesse dalla normativa italiana ed europea sulla c...

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