Per essere contro l’eterologa e l’utero in affitto non serve leggere il breviario. Basta il “Manifesto del partito comunista”

Di Aldo Vitale
15 Aprile 2014
Dov'è la sinistra che difende i più deboli e gli sfruttati? Riflessioni in margine alla sentenza della Consulta, per non arrendersi a un mondo dove «tutto è in definitiva assolutamente privo di senso»

 

«Per crescere un bambino occorre un intero villaggio» recita un vecchio proverbio africano che, senza troppi sforzi, può essere ri-adattato al caso nel modo seguente: per far nascere un bambino occorre un’intera tribù.

L’antica saggezza classica per cui “mater semper certa est”, va in pensione per sentenza emessa dalla Corte Costituzionale secondo cui, invece, il divieto (sancito dal comma terzo dell’articolo 4 della legge 40/2004) di procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo cosiddetto eterologo, cioè messo in essere con ovuli o sperma di soggetti esterni alla coppia, è incostituzionale, indi per cui può affermarsi senza timore che, almeno da oggi in modo ufficiale, la maternità, in sostanza, sia come la Gallia ai tempi di Cesare, “omnis divisa in partes tres”.

Dopo l’ultima decisione della Corte Costituzionale, in tema di PMA, si aprono nuovi foschi orizzonti: la fecondazione eterologa, l’utero in affitto, la compravendita di ovuli, sperma, embrioni, feti magari.

Su ciascun tema non sarebbe sufficiente la riflessione d’un mese per sviscerarne adeguatamente le problematiche antropologiche, etiche e giuridiche, ma delle osservazioni sono comunque effettuabili a partire da una domanda: quale è il senso del divieto di PMA eterologa?

Un impettito costituzionalista medio risponderebbe nessuno, soprattutto dopo che la Corte Costituzionale lo ha dichiarato costituzionalmente illegittimo.

Per chi invece non è legato a doppio filo dalle briglie del diritto positivo e crede ragionevolmente e razionalmente nella fallibilità della giustizia umana di ogni ordine e grado, il divieto di PMA eterologa ha un senso, rispettare l’identità e la natura di tutti e di ciascuno.

In primo luogo sarebbe, ovviamente, tutelato il concepito, punto sul quale vi sarebbe tanto da dire, poiché sarebbe rispettato il suo diritto alla relazionalità naturale con i suoi genitori, quella genitorialità chiaramente alterata dall’introduzione artificiosa e artificiale di uno o più elementi che fossero chiamati a vario titolo, biologico e contrattuale, al “collettivismo procreativo” in cui si risolve la PMA eterologa.

In secondo luogo, sarebbe tutelata l’identità e l’unione della coppia che non sarebbe dilaniata dall’ingresso biologico di uno o più soggetti terzi chiamati a partecipare alla catena di montaggio procreativa.

In terzo luogo, sarebbero tutelati anche i terzi che non sarebbero ridotti a meri fornitori di materiale biologico per la soddisfazione di interessi altrui, ma sarebbero rispettati nella loro stessa umanità, cioè in quell’elemento personale che li rende ben più di un più o meno ordinata dispensa bio-chimica da “spremere” all’occorrenza.

Infine, ed è davvero strano che il pensiero progressista, nella sua maggior parte, non si renda conto di ciò, proprio la donna, sia colei che contrattualmente ordina il figlio, sia colei che dona o vende l’ovulo, sia colei che condurrà materialmente la gravidanza.

È, infatti, fin troppo evidente che la PMA eterologa e la gravidanza surrogata altro non siano che le due facce della stessa medaglia e per questo rappresentino entrambe una lesione della dignità della donna, ridotta a mero strumento, o, per dirla con i desueti termini marxisti, costretta a subire “lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.

Proprio in termini di logica emancipazionista e femminista, la PMA eterologa, così come la maternità surrogata, dovrebbero essere avversate e non caldeggiate.

Posto che nella sola India, così come in molti Stati degli USA, esiste un vero e proprio mercato della procreazione con un fatturato annuo pari a ben 2,3 miliardi di euro, proprio in una logica anti-capitalista, anti-sfruttamentarista, ed orgogliosamente femminista si dovrebbe inorridire dinnanzi agli scenari aperti dalla suddetta decisione della Corte Costituzionale.

Esiste tutto un mercato riproduttivo globale nel quale, in sostanza, le donne povere, soprattutto orientali, vengono pagate, circa 25.000 dollari, dalle donne ricche, soprattutto occidentali e statunitensi, per condurre le gravidanze al posto di queste ultime, e tutto questo senza che la “grande armee” del movimento femminista emetta anche un solo sospiro di disappunto in merito, nonostante ciò che proprio Karl Marx ha scritto: «Il borghese vede nella moglie un semplice strumento di produzione» (Il manifesto del partito comunista, cap. II, 1848).

Non tutta la massa progressista, tuttavia, è cieca e sorda nei confronti di tali sfumature.

Si ricordino, a titolo di esempio, le parole di Miriam Mafai nel suo celebre editoriale dal titolo “La donna-cosa” del 7 marzo 1997 e quelle di Pietro Scoppola nel suo editoriale dal titolo “Il diritto di avere un padre” del 14 giugno 2002, o perfino quelle, ri-adattabili al caso in questione, del “Papa laico” Eugenio Scalfari che nel suo editoriale dal titolo “La scienza incivile dell’utero in affitto” del 2 marzo 1997, criticando la clonazione riproduttiva, così si esprimeva: «Intorno al neonato si affollerebbero infatti una serie di altri co-genitori: anzitutto l’individuo (uomo o donna che sia) dal cui corpo è stata estratta la cellula somatica e poi, alle sue spalle, l’uomo e la donna che hanno fornito i loro cromosomi all’individuo clonato, cioè suo padre e sua madre. Ci sarebbero dunque quattro figure parentali biologicamente e giuridicamente titolate a rivendicare il ruolo di genitori, uno dei quali certamente maschio, due dei quali certamente femmine, il quarto o maschio o femmina secondo il sesso dell’individuo prescelto per essere il donatore della cellula somatica».

Il divieto di PMA eterologa, dunque, fungeva da presidio alla tutela del senso, del ruolo e della natura di tutti e di ciascuno, nonostante la Corte Costituzionale abbia preferito imboccare la via del nichilismo etico e giuridico, la stessa, per intendersi, su cui si fonda il pensiero di uno dei più grandi sostenitori della PMA eterologa, cioè Tristam Engelhardt che, nel suo ultimo libro dal titolo Dopo Dio. Morale e bioetica in un modo laico, ammette candidamente ed orgogliosamente che per il mondo laico, di cui è fiero esponente, «tutto è in definitiva assolutamente privo di senso» (pag. 48).

In direzione diametralmente opposta, sebbene sempre laicamente, e in conclusione, si possono ricordare le parole di Edgar Morin per il quale, invece, «le tecniche nate dall’umano gli si ritorcono contro. I tempi attuali ci mostrano una tecnica che si scatena sfuggendo all’umanità che l’ha prodotta. Ci comportiamo come apprendisti stregoni. La tecnica porta essa stessa la sua barbarie, una barbarie del calcolo puro, fredda, glaciale, che ignora le realtà affettive propriamente umane» (Edgar Morin, Cultura e barbarie europee, 2006).

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9 commenti

  1. giuliano

    credevo che il popolo fosse la suprema istanza di una democrazia e il popolo si era espresso con un referendum sulla legge 40. Ma la corte costituzionale decide lei in barba alla costituzione e quiondi la legge 194 NON SI DEVE TOCCARE ma la legge 40 SI DEVE MODIFICARE. Questa è l’Italia 2014, un paese di topi di fogna colorati di rosso e gli altri colorati di marrone che è il colore predominante nei cessi

    1. filomena

      I gemelli non sono ancora nati e prima di allora si spera che un giudice emetta una sentenza che legittimi i genitori ad essere tali. Forse sarebbe il caso di evitare le polemiche visto che i bambini avranno bisogno prima di tutto di essere amati ed educati a prescindere da chi lo fará. I genitori biologici non sono genitori migliori degli altri e ai figli poco importa se c’è o meno un legame di sangue. Siamo noi adulti che li induciamo a credere che questo sia importante perché dobbiamo dimostrare che sono nostri.

      1. Edo

        Ma che c****o stai a dire? Ma mi spieghi come c****o fai a dire che “ai figli poco importa se c’è o meno un legame di sangue”? Ma non ti è mai capitato di capire te stessa guardando i tuoi genitori???

      2. Luca_P

        Dici: “I genitori biologici non sono genitori migliori degli altri e ai figli poco importa se c’è o meno un legame di sangue.”
        Purtroppo la realtà smentisce, ciò che affermi, i tuoi sono ragionamenti anche nobili, ma che si scontrano con l’irrazionalità umana, purtroppo ci sono aspetti nell’essere umano che non si possono controllare facilmente con la ragione.
        Ho visto ed ascoltato dalla voce dei protagonisti storie di figli che odiano i propri amorevoli genitori, contro ogni logica e contro ogni razionalità, eppure capita molto più di quanto s’immagini, nella maggior parte dei casi questi figli in pubblico cercano di essere razionali e di non lasciar trasparire nulla, al massimo si può notare che non sono espansivi, ma poi entro le mura domestiche diventano implacabili con atti e parole taglienti ad ogni minimo errore o presunto tale del genitore odiato, e nonostante ciò quasi sempre i genitori continuano ad amarli e proteggerli, usando il detto del Cristo “non sanno ciò che fanno”, pensi che i genitori non biologici sarebbero disposti a tale immane sacrificio?
        Io penso che una buona percentuale non resisterebbe.
        Perchè cara Filomena, a mio avviso voler bene chi ti odia e ti disprezza è la cosa più difficile che esista al mondo e di ciò son capaci solo pochissime persone coloro che sanno amare sempre senza se e senza ma, ed i genitori biologici che spesso nelle colpe del figlio vedono colpe proprie(inesistenti) in quanto non sarebbero riusciti a generarlo migliore, ed in qualche maniera cercano comunque di porvi rimedio, nonostante la colpa sia solo del fato e non certo di genitori squisiti.
        Purtroppo la vita è anche una scommessa, un gioco di probabilità, certo partendo da due soggetti equilibrati, le probabilità che tutto vada bene aumentano, ma non c’è la certezza assoluta, anzi spesso se i genitori sono troppo perfetti difficilmente si avranno figli altrettanto razionali ed equilibrati, in quanto tali caratteristiche sono frutto anche del caso e siccome nella ruota della vita l’uscita più frequente è la normalità, le probabilità che vengano speciali come mamma e papà è davvero rara.
        Tutto ciò per dirti che è davvero difficile, per non dire impossibile, voler razionalizzare la vita umana, essa in gran parte è dovuta al caso, per cui a mio avviso quando si trattano certi argomenti si dovrebbe tener conto anche dell’irrazionalità umana, cosa di cui quasi sempre ci si dimentica, o almeno non si tiene nella appropriata considerazione.
        Buona serata.

  2. Pietro

    Articolo MAGNIFICO!!!!

  3. Silvio

    Buongiorno, perché non prendere in considerazione anche il fatto che esistono coppie che non riuscendo ad avere naturalmente un figlio ed utilizzando il loro ovulo e sperma evitano grazie a questa sentenza di andare in Grecia, Spagna, Danimarca o chissà dove, riuscendo a fare questa operazione anche in Italia?

    1. claudio

      Caro Silvio, ci sei o ci fai??? Questa sentenza non impedirà a una coppia di ricorrere allo sperma di un donatore esterno per concepire un figlio. La legge 40 già PRIMA permetteva la fecondazione con gameti della coppia…
      Adesso ci potranno essere dei bimbi che avranno la mamma mamma a tutti gli effetti, è un papà che di fatto sarà come adottivo. Da padre adottivo posso dire che dia io che mia moglie siamo sullo stesso piano di fronte a ns. figlia, cosa che non si potrà mai dire nel caso di fecondazione eterologa : il papà sarà sempre un papà “minore”.
      Peggio ancora sarà in caso di utero in affitto!!!
      Una provocazione : Se il figlio è per tutti coloro che lo desiderano, come mai chi vuole adottare deve sottoporsi all’esame di psicologi e assistenti sociali prima, giudici minorili poi e nella maggior parte dei casi anche operatori di enti che si occupano di adozioni internazionali, mentre chi accede alla fecondazione assistita basta che paghi???

      1. Ale

        @ Claudio se hai adottato conosci bene quello che hai superato e puoi dire che “eri pronto ad affrontare la vita da genitore all’improvviso” . Uso il termine “all’improvviso” perché di punto in bianco ti trovi non un neonato ma un bimbo che ha già “un proprio vissuto” . E francamente scusami ma non puoi dire che tutti possono essere pronti per un tale passo. E’ per questo che vengono fatti tanti colloqui con psicologi e assistenti sociali, proprio per garantire al bimbo che verrà adottato la “tenuta emotiva di quegli adulti” ed è per questo che preferiscono dare in adozione bambini a chi già ne ha di propri. Chi opta per l’eterologa cerca di prepararsi a diventare genitore e l’attesa dei nove mesi può essere per alcuni necessaria mentalmente per introdurlo a vivere la nuova vita da genitore. Non tutti si sentono portati per adottare un bimbo già grandicello con una sua identità. Ci sono donne che accettano la donazione di ovuli da altre donne ed è offensivo sentirsi dire ” non sarà mai tuo figlio, ma ti tuo marito e di un’altra” . L’altra sarà una donna che grazie alla PMA omologa ha prodotto tanti ovuli, e che dopo essere riuscita ad avere i propri figli sceglierà di donare gli eccedenti a donne meno fortunate di lei. Basterà garantire la crioconservazione degli ovuli in modo che una donna, se ha già avuto figli e non vuole averne altri, possa scegliere di donarli e permettere così a donne meno fortunate di avere un bambino con il proprio marito. Poi il nascituro potrà conoscere il donatore se vorrà al compimento dei 18 anni, se anche il donatore vuole. Ma dovrà essere messo in Legge che niente è dovuto anche Economicamente al nascituro da parte del donante. Così come niente sarà dovuto al donante. Perché genitori sono coloro che crescono l’individuo e su di loro ricadono le incombenze economiche e di eredità materiale-pecuniaria per il figlio. Come doni il sangue, il midollo, un rene da vivo così potrà essere donato sperma e ovuli o embrioni allo stadio di blastocisti (sono un agglomerato di cellule senza cuore o sistema nervoso formato) . Poi uno può essere anche contrario basta che non limiti gli altri.

  4. beppe

    tutto tace. sono usciti a liberare i beagle.

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