
CONTRO LA RENDITA, SUSSIDIARIETà
Sul Sole 24 Ore di venerdì scorso è apparsa la notizia che, se confermata, segnerebbe l’inizio di una vera e propria rivoluzione in Italia.
Sembra che nella prossima finanziaria si torni a parlare di sussidiarietà fiscale, vale a dire della possibilità di destinare una piccola quota delle proprie tasse a realtà caritative, culturali, assistenziali.
In realtà si tratta di un ritorno perché nell’ultimo testo del ministro Tremonti questo provvedimento era già compreso, anche se, dopo le sue dimissioni, era stato fatto sparire dal testo.
L’importanza del principio è evidente. Si potrebbe finalmente decidere chi finanziare tra realtà private non a fini di lucro palesemente di pubblica utilità. In altre parole si riconoscerebbe che vi sono realtà private che svolgono una funzione pubblica analoga a quella svolta da realtà di diritto pubblico.
Inoltre si permetterebbe al cittadino di scegliere se e quali di queste realtà finanziare per il raggiungimento dei fini del welfare.
In questo modo si comincerebbe ad attuare per la prima volta in termini compiuti quel “più società meno stato” da anni evocato.
Infatti non basta permettere l’esistenza di realtà di privato sociale se i cittadini non possono finanziarle, essendo obbligati a destinare i propri soldi al pubblico: il principio rimarrebbe teorico e contraddittorio.
Inoltre si favorirebbero quelle realtà che offrono un reale servizio perché queste, come in qualunque democrazia vera, sarebbero scelte da chi ne usufruisce.
Ciò promuoverebbe la qualità perché emergerebbero le realtà più capaci di offrire servizi.
Crescerebbe l’equità perché anche cittadini meritevoli ma privi di mezzi potrebbero avere da realtà che rispondono di più ai loro bisogni i servizi del welfare.
Inoltre sarebbe l’unico vero metodo per attaccare la rendita esercitata da tante realtà, una volta popolari, oggi quasi inesistenti, ma capaci di drenare denaro pubblico attraverso concessioni, finanziamenti a pioggia, contributi spesso slegati dal reale servizio da loro fornito.
Bisogna però usare il condizionale: i nemici nell’opposizione ed anche nella maggioranza sono tanti. Sono i provvedimenti che fanno saltare il sistema della rendita.
*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
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