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Contro l’università

Di Roberto Volpi
25 Marzo 2024
Dubbi statisticamente motivati intorno all’utilità di un sistema che dilapida il valore della laurea condannando sempre più giovani a cercare fortuna all’estero. O a proseguire gli studi fino a trent’anni

Si può spezzare una lancia anziché a favore, com’è d’uso, a sfavore dell’università? Insomma, si può parlar male dell’università, anziché bene?

Il paradosso di questo interrogativo sta nel fatto che per spezzare una lancia contro non ci si può fermare a un ragionamento tutto interno all’università, bisogna uscirne, come cercheremo di argomentare nella seconda parte di questo articolo. Ma intanto vediamo di recintare, per così dire, il territorio di competenza dell’università.
54 iscritti ogni 100 nati
Considerando che in Italia l’età media alla laurea è attorno ai 26 anni è immediato un raffronto tra la popolazione residente in Italia di 19-26 anni e gli iscritti nelle università italiane di questa età chiamiamola pure “universitaria”. Il rapporto è di circa 2 milioni di iscritti contro 4,6 milioni di residenti: il 44 per cento degli italiani di 19-26 anni risulta iscritto all’università. Rifacciamo il calcolo da un’altra angolazione, q...

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