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L'intesa trovata alla Cop28 sull'istituzione di un fondo "Perdite e danni" è molto meno "storica" di quanto si voglia far credere. Un fondo alimentato dai paesi ricchi per aiutare i più poveri a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico non è affatto una novità, esiste già dal 2010. La rivoluzione sarebbe definire i paesi ricchi "colpevoli" di essersi sviluppati, e dunque obbligati legalmente a risarcire quelli in via di sviluppo, ma l'accordo raggiunto a Dubai non ha niente a che fare con tutto questo.
Nuovo fondo, problemi vecchi
I dettagli mancanti sono ancora tanti, a partire da quello principale: che cos'è esattamente un "danno climatico"? Un tema non facile da dirimere. Teoricamente a beneficiare del fondo dovrebbero essere 134 paesi in via di sviluppo, ma tra questi figura attualmente anche la Cina. Un bel paradosso, visto che il Dragone è il paese che inquina di più al mondo e da tempo non può più essere considerato "in via di sviluppo".
A quanto si a...
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