La corsa dei rivali di Maduro nel Venezuela ridotto alla fame

Lo spettro di nuove frodi, gli avatar che spacciano disinformazione, stipendi da sei euro al mese. Tutte le incognite che pesano sulle primarie di ottobre

Il prossimo 22 ottobre i venezuelani andranno a votare per le primarie che sceglieranno il rivale del presidente de facto Nicolas Maduro nel voto del 2024. Un processo segnato da molte incognite. La prima è che venga inabilitato dal regime il vincitore scelto dall’opposizione. La seconda è che le presidenziali siano una farsa, come le ultime del 2018 quando, dopo la denuncia della azienda produttrice delle urne elettroniche Smartmatic dell'anno prima alle elezioni per l’assemblea costituente, Maduro si riconfermò al potere con una frode colossale.

La Costituente non servì a cambiare la Magna Carta ma fu usata per opporsi al parlamento non controllato dal regime sino al 2020, quando il chavismo riparò il vulnus della sua storica sconfitta del 2015. Ovviamente con l’ennesima frode. Dal “trionfo" di Maduro del 2018 nacque invece la presidenza ad interim di Juan Guaidó, che nel 2019 illuse gran parte dei venezuelani su un ritorno alla democrazia.
Il destino incerto delle prim...

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