
Corsi e ricorsi interisti
Che cosa fa l’Inter? La domanda è ricorrente, come le festività comandate. Sei anni fa i tifosi interisti chiedevano compatti: Massimo Moratti prende l’Inter? Adesso chiedono che se ne vada. L’idolo nella polvere. L’Inter è il Genoa dei ricchi: un grande avvenire dietro le spalle. Dai tempi della “grande Inter” sono arrivati solo tre scudetti: due con Fraizzoli, uno con Ernesto Pellegrini. Il guaio dell’Inter è che non riesce ad affrancarsi dal passato. Il passato non ritorna, purtroppo per i miei vent’anni. E invece le scelte nerazzurre vanno sempre verso quella direzione. Anche l’ingaggio di Hector Cuper, un argentino di origine inglese (Cooper si chiamavano gli antenati) che in Spagna ha fatto molto bene, segue questa linea di attacco al passato. Cuper è bravo anche se ha perso tre finali in tre anni. Provate voi ad arrivarci con Maiorca e Valencia, poi ne riparliamo. Praticamente Cuper ha fatto le nozze con i fichi secchi, lanciando giocatori nuovi (Mendieta) o recuperando “vecchi” scarti (Carboni, Angloma). All’Inter è piaciuto il ricorso storico: un argentino che ha allenato in Spagna e che alla fine è arrivato in Italia. Do you remember? Come Helenio Herrera. Nuovi acquisti? Vediamo, il problema è recuperare i vecchi. Perché l’idea di partenza non era male. Ronaldo e Vieri coppia d’attacco. Cominciamo a giocare con loro e vediamo l’effetto che fa. Ronaldo se la prende comoda, giustamente, ma prima o poi tornerà. Forse Giacinto Facchetti diventerà presidente, forse Moratti si farà un poco da parte. Però io sono arrivato alla conclusione che i miracoli non esistono, a livello del calcio, mentre esistono le maledizioni. Quella dell’Inter è proprio una mancanza di equilibrio, mischiata con la pachidermicità congenita. Non è snella l’Inter, perché si porta addosso troppi ricordi. È pesante, perché ai tifosi piace parlarsi addosso. Adesso che tutti lo detestano bisogna quindi spezzare una lancia a favore di Moratti, che, in fondo è una persona perbene. A voi non vi frega? Peccato, ma alla Juve appena sono arrivati i nuovi hanno fatto, secondo la logica del mercato, fuori tutti. Moratti non ha messo su una strada nessuno. Nel football può essere un difetto, nella vita è un pregio. Non è una iena il presidente dell’Inter, non alza la voce, si arrabbia, ma con educazione. Anche lui non ne può più, cosa credete. Magari se ne andrà, poi tra una ventina d’anni i tifosi saranno lì a contestare il Pellegrini di turno e a invocare il sacro nome dei Moratti. Così ci sarà un nuovo Moratti e si ricomincerà tutto da capo, fino alla fine dei tempi.
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