«La razza non conta». La Corte suprema ribalta le università americane

Storica sentenza in Usa contro l'affirmative action: considerare l'appartenenza etnica come discrimine nelle ammissioni è incostituzionale. Una decisione antiwoke dalle conseguenze enormi

In una decisione resa nota ieri, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ritenuto incostituzionale considerare la razza come discrimine nelle ammissioni all'università, eliminando così lo strumento principale che le scuole più esclusive utilizzavano da anni per aumentare la diversità nei campus. La decisione colpisce la “affirmative action”, lo strumento politico usato per promuovere la partecipazione delle minoranze sottorappresentate, e, ha scritto il Wall Street Journal, «costringerà a rielaborare i criteri di ammissione in tutta l'istruzione superiore americana, dove per decenni la ricerca della diversità è stata un articolo di fede. Funzionari universitari hanno insistito sul fatto che non esiste alcun sostituto delle preferenze razziali che possa garantire che una quota rappresentativa di candidati di minoranza, in particolare studenti neri, ottenga l'ammissione a istituti selettivi».
«Lo studente deve essere trattato non in base alla razza»
La decisione è stata presa d...

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