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Cosa rompe la «noia» della Messa domenicale denunciata da Delpini

Di Giancarlo Cesana
13 Ottobre 2024
Se non si richiama la drammaticità di questa vita e appartenenza, che è adesione all’amicizia e al giudizio cristiano nell’affronto della realtà, tutto si riduce a un’omelia
Messa

Domenica 8 settembre sul Giornale è comparso un articolo di Serena Sartini dal titolo “In pochi alla Comunione, l’allarme di Delpini. ‘Ridotta a una cerimonia che può annoiare’”. Seguono interviste a vari presuli, che confermano la preoccupazione dell’arcivescovo di Milano e l’attribuiscono alla «scristianizzazione pervasiva e ignoranza dell’alfabeto della fede, che si nutre ed esprime attraverso la liturgia». Si tratta di un articolo come molti, che denunciano chiese vuote e calo marcato di fedeli, in particolare negli ultimi quindici anni. Mi ha colpito tuttavia il giudizio di monsignor Delpini sulla Messa come cerimonia che può annoiare, una forma pomposa e vuota. «Molti dichiarano che non hanno bisogno di partecipare alla celebrazione della Pasqua di Gesù [un altro modo per definire la Messa, memoria della morte e resurrezione di Cristo] per essere brava gente e per fare tanto bene».
Il titolo del Giornale fa un po’ di confusione in quanto parla di comunione che è il gesto centrale...

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