Cosa unisce l’Europa?

Di Gianni Baget Bozzo
07 Novembre 2002
Il Papa sarà ospite della Camera dei Deputati

Il Papa sarà ospite della Camera dei Deputati. Ci va quando vi è una maggioranza di centro destra: una maggioranza che ha dimostrato con il voto di essere sensibile alle richieste della Chiesa su vari temi, che vanno dalle scuole private alla bioetica. Vi è un punto comune tra la maggioranza ed il Santo Padre; la tesi che l’Unione Europea riconosca nella Convenzione e poi nel progetto di Costituzione il carattere cristiano dell’unità europea e quindi dia spazio alla dimensione spirituale fondante il carattere culturalmente europeo delle istituzioni. Purtroppo ciò non è avvenuto nella Carta dei diritti europei, un documento infelice che il Partito popolare europeo ha sbagliato ad approvare in quella forma: si tratta di riparare in sede di Convenzione all’errore compiuto dal Ppe non facendo di quella inclusione una condizione determinante della accettazione della carta dei diritti. La Carta è un documento laicista, accaduto quando non si era verificato il fatto della dominanza dei partiti di centrodestra nei Paesi europei. Se i partiti di centro destra non formalizzano il loro fondamento sulla Tradizione, non esprimono la rottura avvenuta con la fine del comunismo del dominio dell’idea di Rivoluzione nella politica europea. La politica è oggi viva mentre la cultura rimane ancorata al residuo di un’utopia fallita. Il laicismo delle socialdemocrazie si è accentuato da quando l’idea di Rivoluzione è stata sostituita dall’individualismo e dall’anticristianesimo. Le battaglie spirituali tra Cristianesimo e nichilismo invadono la politica, perché esse confliggono nella società. Il Papa ha sollevato il tema dell’identità ideale della Unione Europea nell’incontro con il Presidente della Convenzione Giscard d’Estaing: ed è possibile che esso ritorni nel discorso che il Papa farà ai deputati. Giovanni Paolo II ha sempre avuto il senso delle nazioni europee come spazio originario del Cristianesimo: l’Europa nasce prima dell’illuminismo e della modernità. L’eredità greca e romana si salvò nel diluvio barbarico, nella grande migrazione dei popoli grazie al Cristianesimo; la Germania, i Paesi nordici, gli slavi, sono parte dell’Europa, ma non conobbero né l’ellenismo né l’impero romano. Il Papa certamente insisterà sul valore della famiglia e tutte le forze politiche dovrebbero convenire sulla necessità della fine del decremento demografico maggiore del mondo che rischia di rendere residua in Italia l’etnia italiana.
Anche se il Papa non lo dirà occorrerebbe una selezione delle culture ammesse ad integrare la popolazione italiana, in base alla compatibilità con i valori della nostra cultura: il tema sollevato dal cardinale Biffi. II Papa e la Casa delle libertà si ritrovano del senso dell’Italia come Tradizione. Ricordiamo quello che, nei giorni verdastri dell’Ulivo, disse il Papa sulla nostra nazione, quando formulò, in occasione, nell’assemblea di Loreto la “grande preghiera per l’Italia”. Con parole che ricordavano quelle di Pio XII: Italia, «il Paese più legato al popolo era di Cristo».

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