Creed, il ritorno (bello) del grande Rocky

Di Simone Fortunato
25 Gennaio 2016
Il figlio di Apollo Creed vuole come allenatore il mitico Rocky.
epa05099006 US actor/cast member Sylvester Stallone arrives at the European premiere for 'Creed' in Leicester Square, Central London, Britain, 12 January 2016. The film is the seventh instalment of the Rocky film franchise and is due for release in the United Kingdom on 15 January. EPA/WILL OLIVER

Creed – Nato per combattere, di Ryan Coogler

Grande film, classico nell’impostazione ma carico di nostalgia e affezione per una saga che ha segnato la storia del cinema e le storie personali di tanti di noi. A metà tra lo spin-off e il reboot, ha tanti pregi. Diretto da un regista giovane che sa intrattenere e commuovere, dando spazio al cuore dei personaggi.

Cast azzeccato in cui brillano Michael B. Jordan da un lato, ragazzo rabbioso in lotta contro la solitudine, e Stallone, che si ritaglia un ruolo di secondo piano. Acciaccato, segnato dalla vita, il suo Rocky è il migliore di tutti eccezion fatta per il primo film. Solo, ripiegato su un passato glorioso ma lontano, Rocky è l’alter ego di Stallone.

Attore così così ma capace di interpretazioni di gran cuore, sa che la sua carriera deve tutto al suo pugile. È il valore aggiunto di un film che è un grande omaggio al cinema anni Settanta e un regalo agli spettatori affezionati agli eroi ammaccati.

Foto Ansa

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