Da Cavour all’Europa, quante storielle pur di non guardarci per quel che siamo

Un libro pieno di idee e scritto da due persone che amano pensare. È questo "Mitologie italiane" di Pilati e Pugnalin: idee che si ramificano a partire da un’intuizione: gli italiani non si amano e costruiscono mitologie più accecanti che illuminanti

Un libro pieno di idee e scritto da due persone che amano pensare. È questo Mitologie italiane, volume mandato in stampa dalla Luiss e firmato da Antonio Pilati, scomparso il 16 agosto 2022, e Riccardo Pugnalin. Nessuno dei due autori è storico o politologo, ma entrambi appartengono al mondo della comunicazione e, come scrive Giovanni Orsina nella prefazione al saggio, sono «due osservatori colti e curiosi, partecipi e appassionati della vicenda italiana degli ultimi decenni».

Il libro, si diceva, è pieno di idee che si ramificano a partire da un’intuizione guida originale e urticante: gli italiani non si amano e preferiscono costruire «sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’esser buono» come avrebbe detto Eliot, cioè mitologie che siano ora incoraggianti ora consolanti, comunque lontane dalla realtà, non aderenti al concreto della vita vissuta e per questo, in definitiva, più accecanti che illuminanti.

Pugnalin e ...

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