
Dai banali simboli di Expo ci salverà solo un po’ di irriverenza papale

E ora che in mondovisione abbiamo mandato la overture dell’Expo (facendo suonare l’orchestra della Scala dopo polemiche sindacali come si deve causa 1 maggio, con Renzi che faceva inutilmente il duro, salvo poi che la medesima orchestra il giorno prima, il 30, preinaugurava l’Expo in piazza Duomo accompagnando Bocelli alla faccia dei sindacati e delle inaugurazioni in smoking etc) ecco mentre dunque così s’avviava l’Expo, cosa campeggiava come effige nella suddetta Piazza Duomo in fronte alla cattedrale? Un disegnetto firmato Pistoletto, artista di seconda leva, di molta ideologia e di grossi budget, intitolato “La mela reintegrata”.
In tale disegno replicato si dava una mela appunto, anzi la mela, quella che dai racconti biblici che per varie migrazioni è divenuto il segno morsicato di New York e di Apple, ma per mano di Pistoletto reintegrata, ovvero ricucita e non più morsicata. Integra, paradisiaca, appunto. Il titolo dell’opera infatti suonava: “Terzo Paradiso”.
Noi, che non abbiamo nemmeno visto il primo e che della promessa dell’istituzione del secondo da parte di ideologi di ogni risma – nazista, comunista, positivista, islamista- abbiam visto e vediamo i nefasti effetti, tremiamo di riso amaro a veder che qualcuno ancora si attarda a prometterne un terzo. La Madonnina, dall’altro lato della piazza, ragazza ebrea e prima cristiana pur senza dirsi cristiana, in quanto solo amantissima “figlia del suo figlio”, sorride a tali ingenuità. Abbiamo ormai accettato che nuovi campioni del pensiero politicamente corretto siano personaggi che un tempo credevano nel “sol dell’avvenire” e adesso invece credono nel formaggio di fossa e nei carciofini sott’olio (e nei conseguenti ricavi). Ma che Milano offra in mondovisione con tripudio di fanfare e cantanti lirici tale banalissimo simbolo, cascame e manierismo di idee e proclami vecchi centinaia di anni, ecco questo ci fa sorridere: se questi sono i simboli culturali di Expo, allora ok, musica maestro, abbia inizio la gran sagra.
Poi la mattina dopo, a proposito di simboli, han cambiato una paroletta nell’inno d’Italia. Siccome urtava la sensibilità di qualcuno (chi?) che i bambini del coro cantassero siam “pronti alla morte” han cambiato con “siam pronti alla vita” – che letteralmente non significa nulla eccetto che cantato forse da bambini. Ai quali la tv di Stato per il resto dell’anno fa cantare di tutto nei programmi di baby cantanti, ma l’inno no. Il quale inno peraltro è notoriamente brutto e figlio di una epoca di divisione tra gli italiani. Lo si potrebbe cambiare, era una buona occasione. Ma tutto, non una parola. Un’altra riformetta insomma.
Il Papa in video ricorda che può essere opulenta pure una manifestazione che vuol rispondere al problema della fame. E poi dicono che l’impertinente sia Renzi… Del resto, molta retorica, molti “ce l’abbiamo fatta!” manco avessero fatto una seria riforma dell’università. Invece hanno inaugurato la Gran Sagra. La pioggia (“evento fortunato” dicono gli ottimisti di mestiere) bagna “L’albero della vita” simbolo della manifestazione. Ma non gli cresce nemmeno una fogliolina. Passando verso le 13 del 1 maggio alla stazione di Expo provenendo da Torino mi è sembrata deserta. Ma si sa, i poeti han le traveggole e la vita, la vita, la vita, la cercano sempre altrove.
Foto Ansa
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10 commenti
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Raider,due risposte secche perché é tardi:quella del Papa era la sua voce,perché quello che Lui sente(anche per averla sperimentata nelle vilas di Buenos Aires)dunque-ribadisco-non un’appropriazione indebito di cose di altri.In secondo.luogo ,la popolazione in Africa é notevolmente aumentata-é vero-perché è calata la mortalità infantile..il che non equivale automaticamente alla mortalità in genere ed in ogni caso alla morte per fame(si veda le grandi.carestie che hanno colpito,in questi anni le regioni sub-sahariane)poi ci sono le morti per guerre(anche queste in aumento)o per grandi epidemie(Aids-Ebola su tutte).Un altro fattore c’é da considerare ossia la relativa tranquillità ed una certa prosperità di tutta l’areasub-equatoriale.
Ecco spiegato il perché oltre al fatto che le popolazioni africane sono naturalmente più prolifiche di tutte le altre.
Raider,proprio per che sei tu,della cui correttezza non ho dubbi perché con te si può’ ragionare,voglio risponderti.La retorica non piace neppure a me e mi sembra di averlo.Le mie puntualizzazioni non erano a tal riguardo:io invitavo solo ad andare oltre.Che significa andare oltre alla modalità più furba e dialetticamente più adeguata(mi riferisco al Papa)nel dire le cose e stare alle cose stesse,prese nella loro interezza e originalità,proprietà di significato e di intendimento di chi le pronuncia….non della nostra interpretazione che può essere strumentale o,come mi sembra nel tuo caso,comunque non fedele a ciò che il Papa ha inteso dire.Allora,dire”la voce di chi muore di fame é la mi”non é appropriazione indebita bensi,al contrario,dare forza-facendola propria-col peso della propria autorità morale(da tutti riconosciuta)alla voce di chi conta meno…perché meno considerato.
Quanto poi,al fatto che oggi si muoia di meno per fame…permettimi di dire che sei fuori strada.
Per il resto,permettimi ma a me di Renzi,teppistelli e analisi conseguenti..in questo momento non mi interessa…mi interessa di più ciò che é a tema con questo Expo!
Caro Maurizio, quanto ho sostenuto non era diretto, è vero, a dimostrare la mia fedeltà alle intenzioni del Papa, in questo caso, non più che alle intenzioni di altri; nemmeno la fedeltà era in tema, su di essa potrebbero sorgere contestazioni che, appunto, non sono in tema. Si può combattere la fame nel mondo con la propria voce, comunque, proprio per evitare polemiche di cui non c’è bisogno, come e perché lo scrivevo in modo piuttosto chiaro, pensavo. Se sono fuori strada riguardo la fame nel mondo, spiegami, se non ti dispiace, com’è che la popolazione dell’Africa è aumentata in modo esponenziale negli ultimi cinquant’anni.
Con l’Expo’ e con “più cibo per tutti siamo tutti a tema e tutti d’accordo”: poi, quello che dice Renzi è il tema all’ordine del giorno dell’informazione e se ho detto la mia è perché ho trovato ipocrita anche il modo in cui Renzi liquida gente che rappresenta, come suol dirsi, una “costola della Sinistra”, quest’Adamo della vita politica che, perciò, è antropologicamente superiore alle miserie commesse da figlioli prodighi con le automobili, i negozi, le vetrine altrui e le aiuole, le strade, le città, il tricolore, che sono di tutti gli italiani.
Continuo a non capire e sopportare chi si esprime solo a base di insulti…si badi io non sono un fan di Renzi..però vediamo di argomentare anche il nostri dissenso.É buonismo?Finiamola con questa storia,per favore!? Scusate,ma io continuo a non capire questo irridere al Papa per i suoi richiami all’essere vicini all’uomo bisognoso,di qualunque bisogno si tratti…si può contestare sul piano dei costi,della corruzione,della retorica,dello sfruttamento d’immagine per interesse politico(chi non lo fa e chi non sfrutta ogni occasione a suo vantaggio??…..A me interessa ciò che il Papa dicee cioè che questa-come tutte-sia occasione per un vero sviluppo e servizio all’uomo.Piaccia o non piaccia,sembra dire(e lo dico anch’io),l’Expo c’é e dunque che serva a qualcosa di positivo per l’umanità.Le critiche di cui sopra,possono anche andar bene ma vediamo di aver uno respiro meno provinciale e solo negativo.Infine,quanto all’inno,al rilievo fatto…prendetemi per ingenuo ma a me é piaciuto….non tutte le ogm sono negative(anche in campo alimentare,peraltro!).
Maurizio, trovi sbagliato mettere in guardia dalla retorica? Io, no. Non ho inteso attaccare il Papa, che, altre volte, si è espresso in un modo che ha mostrato come il mondo della comunicazione distorce voci più avvezze della sua alle insidie della chiacchiera globale, così da non permettere di dire “questa è la mia voce”: e dire “la voce di chi muore di fame è mia” rischia di passare per appropriazione indebita di voce altrui, per alimentare in fatto di SovraExpo’ mediatico gli equivoci. C’è retorica anche nella polemica contro la fame nel mondo, che è un problema di cui tutti riconosciamo senza fatica la drammaticità: tuttavia, il mondo ha fatto progressi, se sfama più gente di ieri e si muore di fame meno di una volta. Farne pretesto per mettere a ferro e fuoco una città, attaccare l’Expo’ – perché non ce l’ho con l’Expo’, se rifiuto la retorica dei discorsi ufficiali -, rivendicare un successo dell’Italia mentre l’Italia non si sa se – faccio retorica anch’io, se non guasta minestra – sopravviverà a questo governo, è qualcosa di stucchevole e irritante, al limite.
Al limite. Dove c’è Renzi, che è riuscito a fare retorica, come scrive un po’ fuori dei denti Mery, anche a proposito dei “teppistelli”: i fermati sono fra i 31 e i 57 anni, un po’ cresciutelli, come teppistelli; e se i teppistelli non gli piacciono perchè rischiano di rovinargli l’Open Day, non faccia finta che la Sinistra non li abbia mai coltivati senza ogm, coccolandoli amorevolmente, treovando sempre scuse per chi vive a sbafo nei Centri Sociali e si guadagna pane, bollette e carezze scatenandosi contro i governi non di Sinistra: e poi, preso l’aire, gli scappa la molotov anche contro un governo che sta facendo un sacco di danni anche a gente come me: un governo che si vorrebbe mettere al sicuro dalle critiche argomentate come si può, ma senza maltrattare le aiuole e spaccare le vetrine non mediatizzabili.
Ciò detto, ciao, Maurizio. Credimi, tengo molto a quello che dici perché riconosco in te, anche a distanza, un cristiano autentico, migliore, diciamo di tanti altri, uno in particolare.
e di un PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CON PIGLIO DECISIONISTA che difronte alla DEVASTAZIONE di una città risponde NON COMMENTO e poi in una nota definisce i vandali come TEPPISTELLI possiamo azzardare a pensare che sia un po’ STRONZETTO
Io Rondoni lo conosco per averlo letto e sentito più volte e per.condividerne il percorso umano e di fede e,perciò,non posso che condividerlo nella sostanza di quel che dice,perché comunque persona molto attenta,aperta e schietta nel dire il syo su tutto.Solo due/tre precisazioni:1)quello dell’opera di tale Pistoletto(omen nomen)non lo sapevo né l’ho visto:se cosi é,giustissima la critica di Rondoni..così come.non sapevo della querelle orchestra/sindacati/Renzi su cui sorvolo per la sua inutilità 2)L’unico appunto che mi permetti di fare a Rondoni é sul suo rilievo al cambiamento apportato all’ultima riga dell’inno.Che sia brutto d’accordo ma quello é…non é questione di riformetta o meno.La riga finale é stata ripetuta due volte,una col testo originale(morte)e poi con la variazione(vita).Perdonami Davide,ma a me quella variazione é piaciuta..come a dire che l’ultima parola é la vita,non la morte.Poi che l’intento di chi ha organizzato fosse altro,é molto probabile..ma a me,comunque,é piaciuta.Si potrebbe proporla come modifica permanente ! Poi,su quanto detto dal Papa…verissimo e d’accordissimo…ma non la vedo in opposizione all’evento Expo in sé…semplicemente uno stimolo a tutti-organizzatori singoli padiglioni,eventi di contorno,partecipanti a guardare oltre il semplice dato spettacolare e affrontare seriamente le tematiche proposte…che sono cosa seria e importante per l’umanità….purché(e forse era questo l’intento ,il succo del rilievo fatto da Rondoni)non si censuri ciò che é all’origine di tutto…la risposta al problema,al perché e a Chi può dare vera risposta al bisogno umano,che non è solo bisogno alimentare o materiale.Non a caso lo slogan(brutta parola,ma é questa che si usa)del padiglione del.Vaticano é:”Non di solo pane vive l’uomo” Bellissimo e Verissimo,caro Andrea!
Sono d’accordo totalmente con Rondoni – non mi capita spesso – e con Andrea UDT – non è la prima volta. Certo, la retorica è inevitabile, in queste circostanze, ma si è voluto esagerare, esponendosi a contestazioni (il Papa, come tutti, anche l’O.N.U. ‘umanitaria’, può essere accusato di appropriazione indebita di voce altrui, senza la fame altrui che gliene dia diritto) e ridicolo (un inno ogm è il contrario della vita, che è quello che è e pertanto, indisponibile alle manipolazione fieristiche). La mela di Pistoletto è un parassita del messaggio cristiano e dei suoi frutti: cos’altro possono fare i suoi nemici? Ribaltarlo, non negarlo. E di tutto questo, Renzi è, come suo compito per casa e giardino, il vetrinista.
Retorica qui, retorica la… …cosa avrebbero dovuto dire?
Il messaggio del Papa non era forse retorico?
Succo: buongiono, no alle disuguaglianze, cibo per tutti.
Bastava aggiungere “pace nel mondo” ed era un discorso perfetto per la prossima candidata a miss mondo o la prossima uscita della Boldrini.
Era un discorso inaugurale, che cosa vi aspettavate? Ratisbona bis?
In effetti pare anche a me che l’Expo sia una grande sagra, peraltro del commestibilmente corretto.