
Dal discorso di Ciampi
Pace “L’unità degli italiani è oggi specialmente necessaria per affermare davanti a tutti i popoli la nostra naturale vocazione, consacrata nella Carta costituzionale, a operare concretamente per la Pace, sempre e in ogni luogo”. (…) “Urge che si facciano ancor più forti la voce della politica e la tenacia del negoziato, affinché garanzia del rispetto dei diritti umani e premesse certe di una pace vera siano subito e insieme stabilite”. (….) “Questo sforzo europeo per una pace che non sia solo un armistizio deve vedere in prima linea noi italiani. Noi che abbiamo l’onore di convivere, nella città di Roma, con una suprema istituzione di pace, la Chiesa Cattolica. E con una figura di riferimento universale dei più alti valori umani, il Sommo Pontefice, al quale va oggi il mio grato pensiero per il suo operare senza riposo”. (…) Sviluppo, educazione ed occupazione “La creazione della moneta unica europea (…) ci impone di far sì che l’economia italiana risponda sempre più alle caratteristiche del modello di sviluppo europeo che insieme con gli altri Paesi dell’Unione stiamo disegnando. È fatto, questo modello, di libertà d’impresa sia dai lacci sia dai sussidi di Stato. (…) È fatto della volontà di dare alla istruzione scolastica, universitaria, professionale, efficacia appropriata ai tempi, operando sui metodi e sui contenuti dell’insegnamento”. (…) “Dobbiamo rinnovare l’impegno perché tutte le nostre politiche assumano come riferimento assoluto la lotta per l’occupazione. (…) Un traguardo che si appunta specialmente laddove la disoccupazione si addensa, nel Mezzogiorno. Un Mezzogiorno che si ritrova al centro di un’area di interesse vitale per l’Europa, a mano a mano che il pendolo della storia si riporta verso il Mediterraneo”. (…) “Le imprese italiane, piccole e grandi, che ancora sopportano i residui delle rigidità burocratiche proprie di una estesa presenza statale, devono essere in prima fila ad affrontare questa sfida”. (…) Federalismo e sussidiarietà
“Molto ci resta da fare per portare il nostro sistema politico alla modernità costituzionale europea in numerosi suoi lineamenti:
nelle istituzioni di un federalismo che risponda al principio di sussidiarietà a partire dalle autonomie comunali, e che già prima delle elezioni regionali del 2000 dovrebbe vedere attuate le sue premesse costituzionali; nelle procedure elettorali (…); nella forma di governo e nei modelli di pubblica Amministrazione; negli ordinamenti della giustizia, dal momento che la certezza del diritto e il principio del giusto processo, garantiti dalla intangibile indipendenza della Magistratura, sono un bene pubblico che non puo essere sacrificato ad alcuna altra esigenza”. (…) Famiglia e volontariato “Mentre inseguiamo l’ammodernamento istituzionale, ci sono principi della gloriosa Costituzione di cinquant’anni fa che non abbiamo ancora pienamente attuato: – come quelli degli articoli 29, 30 e 31, vero programma costituzionale in favore della centralità della famiglia e dei suoi valori che qui e sempre dobbiamo riaffermare come grande ricchezza del nostro popolo; – come il fondamentale principio di eguaglianza enunciato nell’articolo 3, ancora debole (…) nonostante l’azione di quel volontariato diffuso che è vanto del nostro Paese, quel volontariato capace di entrare nei vuoti lasciati dallo Stato sociale e di capire e di soccorrere la società”.
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