
Dall’ Arabia a Trastevere
Il problema posto dalla strage americana finirà per determinare un chiarimento anche all’interno del mondo saudita, che è infine il principale luogo d’origine e di sostegno del terrorismo islamico. Esso, per la verità, andrebbe chiamato terrorismo wahabita, perchè a questa setta islamica, operante nel regno saudita di natura indefinita, che si fonda su tradizioni proprie, compete la responsabilità degli attentati. Dei venti attentatori suicidi dodici erano sauditi. Ed ora una fatwa, cioè una scomunica, è stata lanciata dal capo dei wahabiti contro la famiglia reale saudita per il moderato sostegno dato agli americani, i wahabiti sono una minoranza in Arabia Saudita ma sono la minoranza di legittimazione, la minoranza ideologica.
Sono i wahabiti che hanno distrutto i combattenti afghano contro i sovietici: e sono i combattenti afgani contro i sovietici che hanno animato gli sgozzamenti algerini. Insomma il nucleo del terrorismo islamico è l’Arabia Saudita, il cuore del sistema petrolifero occidentale.
Gli altri paesi islamici sono consci di questo fatto: ed infine i sauditi non hanno nessun alleato nel mondo arabo.
Naturalmente un attacco contro un paese musulmano è formalmente un attacco all’islam, ma i musulmani stanno bene attenti a nascondere i fatti dalle parole. La fine del regime talebano è visto con appassionato interesse da tutti i paesi musulmani circostanti. In particolare dall’Iran, la cui minoranza sciita in Afghanistan è stata duramente trattata dai talebani sunniti.
Ad un certo momento esisterà di fatto un consenso islamico per sostituire i talebani con qualcos’altro e per spartire il paese tra sfere di influenza. Infine, dal punto di vista della sistemazione della questione Afghana, l’America ha abbondanza di sostenitori nei paesi islamici nonostante le prediche antiamericane degli imam del Venerdì. Il problema invece può riguardare l’immigrazione musulmana nei paesi europei. Si è visto che con il clima filoislamico che la sinistra ed il mondo cattolico instaurano contro ciò che è antioccidentale in Italia, il pericolo corre sul filo; si è visto che il Centro Islamico di Milano era il luogo centrale di Bin Laden in Europa. La sinistra ed il mondo cattolico organizzato sono antiamericani: basta leggere i riveriti periodici paolini (ma anche Trenta Giorni non è senza pecche). L’Italia diviene il ventre molle del terrorismo wahabita più dei paesi arabi. I veri amici “utili idioti” di Bin Laden erano in marcia tra Perugia ed Assisi o si riuniscono in Trastevere.
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